New Delhi - Dopo giorni di violenze e almeno 19 morti, i manifestanti della casta Jat nello Stato settentrionale di Haryana hanno accettato l'offerta del governo indiano per mettere fine alla protesta che ha incendiato la regione. I dimostranti, appartenenti a una casta superiore, hanno messo a ferro e fuoco diverse zone dello Stato, rivendicando quote garantite nell'amministrazione pubblica e nell'istruzione come le caste inferiori.
India, scoppia la protesta tra caste, 12 morti
Intanto, l'esercito ha ripreso il controllo del canale Munak che fornisce il 60% dell'acqua di New Delhi. Almeno 10 milioni di persone nella capitale stanno soffrendo disagi per interruzioni nella fornitura di acqua a causa delle proteste: sono state impiegate cisterne e le scuole sono state chiuse. Non è chiaro quanto ci vorrà per ripristinare il sistema idrico ma secondo un funzionario della New Delhi Municipal Corporation ci potrebbe volere una settimana per tornare alla normalità. Le autorità hanno lanciato appelli a "usare l'acqua in maniera prudente", razionandola.
Nello Stato dell'Haryana, le autorità stanno lavorando per ristabilire l'ordine dopo l'intesa raggiunta con i manifestanti durante i colloqui avviati domenica con il ministro dell'Interno, Rajnath Singh, e il governo locale guidato dal Bharatiya Janata Party del presidente Narendra Modi. "Abbiamo accetato l'offerta del governo e stiamo consultando gli altri leader Jat per arrivare a un consenso prima di decidere di annullare la protesta per oggi", ha fatto sapere Yashpal Malik, a capo del gruppo che riunisce le organizzazioni Jat. La questione ora verterebbe sulla richiesta al governo di "compensazioni alle famiglie delle persone morte durante le proteste", ha aggiunto. La viabilità stradale è stata in maggioranza ripristinata mentre nei giorni scorsi le fiamme appiccate alla rete ferroviaria avevano bloccato centinaia di treni. "Ci sono stati scontri sporadici nella notte in alcune zone del distretto di Bhiwani dove il coprifuoco è ancora in vigore ma negli altri distretti è stato revocato", ha spiegato un alto funzionario dello Stato. (AGI)