Charleston - Esperienza contro "rivoluzione": Hillary Clinton e Bernie Sanders se le sono date di santa ragione la notte scorsa in un duello che, a due settimane dall'inizio in Iowa delle primarie per la nomination democratica alla corsa per la Casa Bianca, hanno ripiombato l'ex capo della diplomazia americana nell'incubo che la vide perdere contro Barack Obama nel 2008.
Riforma sanitaria, controllo delle armi, l'atteggiamento da tenere con Wall Street. Su questi tre punti -quasi inesistente l'altro competitor, l'ex governatore del Maryland Martin O'Malley- Clinton e Sanders hanno mostrato posizioni ben diverse, assestandosi l'un l'altra colpi decisi e cattivi, ma scontati. Quella di presidente "e' il lavoro piu' difficile del mondo, e sono preparata a farlo", ha detto Clinton, quasi una riedizione degli slogan di otto anni fa, quando presentare se stessa con il volto dell'esperienza non le servi' a vincere contro l'attuale presidente americano. E potrebbe non bastare, nonostante i sondaggi iniziali che la vedono favorita, contro la "rivoluzione politica" rilanciata la scorsa notte da Bernie il 'socialista'.
Il tema dei rapporti con Wall Street ha dato modo a Sanders di rimproverare alla rivale i suoi rapporti con le banche: "La nostra economia e' truccata", ha detto; l'affondo e' arrivato subito dopo: "Io non prendo soldi dalle grandi banche ne' onorari da Goldman Sachs", la banca che ha pagato centinaia di migliaia di dollari la Clinton per averla cme relatore in alcuni appuntamenti pubblici.
L'ex capo del Dipartimento di Stato, dal canto suo, non ha risparmiato a Sanders una stilettata, attesa, sui provvedimenti per il controllo della vendita e della diffusione di arni nel paese. "Hai votato d'accordo con le posizioni della National Rifle Association (la lobby dei venditori di armi, ndr) diverse volte", ha detto Clinton, sottolineando ironicamente la capriola di Sanders, che ha annunciato un voto favorevole alla proposta (avanzata dalla stesa Clinton) di porre termine al regime di immunita' per i fabbricanti di armi.
Infine, la riforma sanitaria. Bernie Sanders ha in mente uno schema piu' radicale di quello messo in campo con fatica da Barack Obama nel corso del suo mandato e oggi bersaglio dei parlamentari repubblicani. "Medicare for all", forse l'unica sorpresa in questa battaglia per la nomination democratica, farebbe risparmiare alle famiglie, secondo il candidato socialista, "migliaia di dollari l'anno". "Bisognerebbe ricominciare tutto daccapo -ha reagito la Clinton- no, e' una strada sbagliata".
(AGI)
(18 gennaio 2016)