Roma - "L'Italia ha proclamato la ricolonizzazione della Libia", ma non avrà mai "le ricchezze del Paese senza passare sui nostri cadaveri, non ci arrenderemo mai, sarà la vittoria o la morte": è il duro atto di accusa di al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) contro l'impegno italiano in Libia.
In un video di 23 minuti diffuso dall'agenzia di stampa mauritana Al-Akhbar, il numero due dell'organizzazione terroristica, Abou Oubeid Youssouf al-Anabi, si scaglia contro l'accordo firmato a Skhirat il 17 dicembre scorso sotto l'egida dell'Onu per la creazione di un governo di unità nazionale, definendolo un "complotto italiano".
"Non accetteremo mai i risultati dei vostri summit, non taceremo mai il vostro complotto", "l'accordo non fa l'interesse dei libici ma dell'Italia" che "ha proclamato la ricolonizzazione della Libia, già governata da un generale italiano da Tripoli, che presiede un governo formato da nostri concittadini che hanno scambiato la loro religione e la loro vita con quella di altri".
Una situazione, si aggiunge nel video, che ricorda quella con "Paul Bremer come governatore dell'Iraq e del compagno di crimini Donald Rumsfeld su Baghdad dopo l'intervento criminale di Bush". (AGI)
(14 gennaio 2016)