New Delhi - Nuovo rinvio sul caso marò: la Corte Suprema indiana ha aggiornato al 13 aprile la prossima udienza e ha prolungato la permanenza in Italia del fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, fino al 30 aprile. La Corte ha anche chiesto al governo indiano chiarimenti sui tempi di durata del lavoro del Tribunale internazionale per il diritto del mare di Amburgo, davanti a cui è pendente l'arbitrato internazionale attivato dall'Italia per i due marò, Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala nel 2012 .
Il parere del giurista, l'India ha congelato la situazione
Il governo indiano non si e' opposto al prolungamento del permesso per Latorre, Nessuna novita' invece per la posizione di Salvatore Girone per il quale al momento resta valida la decisione dei giudici indianai che concessero a lui e Latorre, rientrato in Italia dopo l'ictus del dicembre 2014, di liberta' condizionata, ospite dell'ambasciata d'Italia a Delhi, dove lavora con l'addetto militare della legazione.
Immediata la replica della Farnesina che in una nota ha fatto sapere che l'Italia ritiene "sia preclusa ogni decisione da parte della Corte Suprema indiana relativamente" a Latorre e che "pertanto egli possa restare in Italia per tutta la durata del procedimento arbitrale internazionale avviato dal governo il 26 giugno 2015". Nel comunicato si sottolinea che il governo italiano "ha preso atto" della decisione della Corte Suprema indiana" di aggiornarsi al 13 aprile per esprimersi sulla vicenda di Latorre, in attesa di acquisire la posizione del governo di New Delhi", ma "il Governo conferma di riconoscersi nell'ordine del Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare del 24 agosto 2015, che aveva stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni". Latorre era rientrato in Italia per un permesso per motivi di salute nel settembre 2014, in seguito a un'ischemia.
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(AGI)