Teheran - I dieci marinai delle due navi da guerra americane catturate nelle acque territoriali iraniani si trovano "sani e salvi" in Iran, dove saranno trattati "bene e secondo le leggi islamiche": lo hanno reso noto fonti ufficiali a Teheran. Portavoci della Guardia Rivoluzionaria iraniana, l'organismo incaricato della sicurezza nelle acque del Golfo Persico, hanno informato l'agenzia ufficiale Irna che i marinai si trovano nell'isola di Farsi, situata al centro dello stretto specchio d'acqua che separa l'Iran dalla penisola arabica, la zona dove e' avvenuto l'incidente.
Secondo le fonti, le due imbarcazioni statunitensi sono state fermate martedi', intorno alle 16:30 ora locale, quando sono penetrate nelle acque iraniane nelle vicinanze dell'isola, dove l'Iran ha un'importante base navale. I dieci marinai, nove uomini e una donna, sono stati portati a terra nell'isola di Farsi, dove si trovano attualmente. Secondo le fonti, al momento dell'incidente nella zona si trovava la portaerei "USS Harry S. Truman", a sudeste dell'isola, e anche la portaerei francese Charles de Gaulle pattugliava la zona. All'alba, la Guardia rivoluzionaria ha confermato di aver fermato le due navi da guerra americane, che ha accusato di aver sconfinato nelle acque territoriali iraniane.
Le due navi da guerra americane intercettate dall'Iran sono entrate nelle acque territoriali iraniane a causa di un problema del loro sistema di navigazione, ha spiegato il comandate delle forze navali dei Guardiani della Rivoluzione.
L'ammiraglio ha aggiunto che non si e' trattato di un'azione ostile. "Dopo l'esame, si e' scoperto che l'ingresso delle navi americane nelle acque territoriali iraniani e' stato causato da un guasto al sistema di navigazione. Il problema e' stato risolto", ha spiegato l'ammiraglio Ali Fadavi.
L'Iran ha chiesto le scuse delle autorita' americane per l'incursione nelle sue acque territoriali delle due navi da guerra catturate, ma ha assicurato che il fermo delle due imbarcazioni e dei relativi equipaggi non durera' molto, ha spiegato l'ammiraglio. "Dall'inizio dell'incidente abbiamo avuto contatti diplomatici", ha aggiunto confermando la telefonata tra il ministro degli Estri iraniano, Mohammad Javad Zarif, e il segretario di Stato americano, John Kerry: Zarif ha avuto "una posizione ferma", ha fatto presente che "i marinai americani sono entrati nelle nostre acque e che devono chiedere perdono", ha proseguito. Quando alla liberazione delle due imbarcazioni e dei dieci fermati (9 uomini e una donna), l'ammiraglio ha assicurato che l'ordine "non tardera' molto".
(13 gennaio 2016)