Roma - La Corte Suprema Indiana "ha deciso di congelare la situazione. Non poteva essere altrimenti, a lume di logica, dato che il Tribunale del Mare ad agosto aveva disposto che Italia e India si astenessero da qualsiasi procedimento". Cosi' Angela Del Vecchio, docente di Diritto Internazionale presso l'Universita' Luiss Guido Carli, ha commentato all'AGI la decisione del massimo organo giudiziario di New Delhi di prolungare al 30 aprile la licenza di Massimiliano Latorre in Italia. "Avevo previsto che ci sarebbe stato un congelamento della situazione", ha proseguito la docente, secondo cui la scelta della corte indiana e' stata comunque "rispettosa" delle decisioni dell'Itlos. "E' stata una scelta giusta, congelare la situazione. Probabilmente a fine aprile ci sara' un altro rinvio", ha spiegato Del Vecchio.
La Corte di New Delhi ha anche chiesto al governo centrale chiarimenti sulla durata del lavoro del tribunale arbitrale dell'Aja. Sul punto la docente prevede tempi piuttosto lunghi. "In genere ci vogliono sei mesi per produrre la memorie delle due parti. Quindi si concedono altri sei mesi di tempo per le contromemorie. Si va davanti davanti ai giudici e c'e' la parte orale, ipotizziamo circa altri sei mesi. Poi la Corte deve decidere ed elaborare la sentenza. Siamo gia' ad un anno e mezzo-due anni". Senza contare, inoltre, che dopo la costituzione del tribunale arbitrale, l'Italia ha presentato la richiesta di misure cautelari, fra cui il rientro a casa del fuciliere Salvatore Girone, trattenuto in India. A questo proposito Del Vecchio auspica che "il collegio difensivo dell'Italia abbia pensato di proporre al tribunale arbitrale di inserire la proposta, nel caso non fosse accordato il rientro dei maro' in Italia, di affidarli al controllo di un Paese terzo". (AGI)