Houston - "L'epidemia della violenza delle armi nel nostro paese è una crisi". Così Barack Obama, in un editoriale sul New York Times, insiste sulla necessità di maggiori controlli sulla vendita di armi, sottolineando come non appoggerebbe mai un candidato alla presidenza, "anche del mio partito - ha tenuto a precisare - che non sia a fovore di una riforma di buon senso sulle armi". Perché "una crisi nazionale di questa portata - ha rimarcato Obama - impone una risposta nazionale". E il pressing del presidente, all'indomani della stretta sulle armi annunciata dalla Casa Bianca, è proseguito con l'incontro pubblico organizzato dalla Cnn alla Geroge Mason University, trasmesso in diretta. Erano presenti anche parenti delle vittime come Taya Kyle, la vedova di "American Sniper" mentre la lobby della armi, la National Rifle Association, ha declinato l'invito a partecipare.
Obama, durante l'incontro organizzato dalla Cnn, ha detto di non aver mai posseduto un'arma, sebbene abbia "tirato qualche colpo" a Camp David, e ha ribadito di rispettare il Secondo Emendamento della Costituzione, "di rispettare il diritto a possedere un'arma". Ha dunque raccontato come la moglie Michelle, durante la campagna elettorale del 2008, gli abbia detto che avrebbe comprato un'arma se avesse vissuto in una fattoria isolata. Quanto alla teoria della "cospirazione" per togliere le armi agli americani, Obama ha spiegato che le misure annunciate "non impediscono di comprare armi ma servono a tenerle lontane da coloro che possono fare del male".
Mark Kerry, marito dell'ex parlamentare Gabrielle Gifford rimasta gravemente ferita in un attentato nel 2011, ha quindi ironicamente chiesto ad Obama come il governo federale pensa di riuscire a confiscare 356 milioni di armi in 65 milioni di località. "Io sarò nella mia posizione solo per un altro anno. Da quanto mi sarei cimentato in questa impresa?", ha replicato Obama scherzando sulla teoria del complotto "per togliere le armi a tutti e applicare la legge marziale". Un'indagine della Cnn rileva che il 65% degli americani è a favore di una stretta sulla armi. Le misure di Obama godono del supporto dell'85% dei democratici, del 51% dei repubblicani e del 65% degli indipendenti. Il 57% degli intervistati ritiene tuttavia che le restrizioni non riusciranno a ridurre il numero delle vittime. (AGI)
(8 gennaio 2016)