Teheran - Venti di guerra nel Golfo. L'Arabia Saudita ha eseguito ieri 47 condanne a morte per terrorismo, 43 membri di Al Qaeda e quattro attivisti sciiti, tra cui l'influente imam sciita Nimr al-Nimr. Proprio l'esecuzione di quest'ultimo ha suscitato l'ira di Teheran che ha avvertito che Riad la "pagherà cara". E oggi la guida suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei, ha minacciato l''Arabia Saudita dicendo che sarà di fronte ad una "vendetta divina" per l'esecuzione di al-Nimr, che si era battuto per i diritti della minoranza a cui apparteneva. Per il secondo giorno consecutivo Khamenei ha attaccato Riad, avvertendo che l'esecuzione è stata un "errore politico". "Il sangue di questo martire oppresso versato ingiustamente mostrerà presto le sue conseguenze e la vendetta divina si abbatterà sui politici sauditi", ha affermato Khamenei, citato dalla tv di Stato.
Sempre ieri la coalizione a guida saudita ha annunciato la fine del cessate il fuoco in vigore dal 15 dicembre in Yemen con i ribelli sciiti houthi, un'altra decisione destinata a inasprire i rapporti con l'Iran. E le proteste sono scoppiate in tutta l'area da parte degli sciiti. Decine di manifestanti hanno fatto irruzione nell'ambasciata saudita a Teheran e hanno dato fuoco all'edificio. E oggi Teheran ha annunciato che 40 persone sono state fermate per l'assalto della notte scorsa all'ambasciata saudita a Teheran: "I sospetti sono stati identificati e fermati, e ci potrebbero essere altri arresti", ha spiegato il procuratore di Teheran, Abbas Jafari Dolatabadi, citato dall'agenzia Isna. (AGI)
(3 gennaio 2016)