Roma - Volevano colpire "luoghi emblematici" di Bruxelles durante le feste di fine anno: con questa accusa due presunti terroristi sono stati arrestati in Belgio, Paese in massima allerta dalle stragi del 13 novembre a Parigi. Intanto il Pentagono ha annunciato che nei giorni scorsi sono stati uccisi nei raid della coalizione a guida Usa su Iraq e Siria due leader dell'Isis coinvolti proprio negli attacchi della capitale francese: uno dei due è Charaffe al Mouadan, "direttamente" collegato alla mente degli attacchi, Abdelhamid Abaaoud. Moudan è stato ucciso in un raid aereo sulla Siria il 24 dicembre e secondo il Pentagono stava progettando altri attacchi in in Occidente. L'altro capo jihadista ucciso, in un bombardamento su Mosul del 26 dicembre, è Abdul Qader Hakim, che faceva parte del gruppo che organizza gli attacchi al di fuori dell'Iraq e della Siria. Anche lui sarebbe coivolto negli attentati di Parigi.
Nel corso delle perquisizioni eseguite in varie località del Belgio tra domenica e lunedì nella regione di Bruxelles, nel Brambate fiammingo e a Liegi, non sono stati trovati armi ed esplosivi, ma materiale informatico, attrezzature di addestramento militare e materiale di propaganda dell'Isis. Il tutto è allo studio della procura di Bruxelles, ma intanto cresce la preoccupazioni per nuovi attentati nonostante l'inchiesta non sia collegata agli attacchi di Parigi. L'inchiesta, ha reso noto l'ufficio del procuratore federale, ha permesso di "portare alla luce gravi minacce di attacchi per colpire luoghi emblematici di Bruxelles e che sarebbero stati compiti durante le feste di fine anno". L'operazione ha portato al fermo di sei persone, due delle quali sono state poi arrestate. Secondo alcuni media, nel mirino dei terroristi c'era la polizia belga, in particolare il quartier generale situato in prossimità della Grand Place. Da quanto si è appreso, il livello di allerta è stato elevato da 2 a 3 nei commissariati: sarà aumentata la sorveglianza e cambiati gli orari di apertura, una decisione presa lunedì sera dal gabinetto di crisi. L'innalzamento dell'allerta riguarda anche i militari che presidiano le strade e che continueranno a farlo almeno per un mese ancora. Il procuratore federale non ha diffuso le generalità dei due arestati, ma ha precisato che per il primo le accuse sono di partecipazione ad attività terroristiche in qualità di dirigente e di reclutamento a fini terroristici per "azioni da commettere in qualità di autore o coautore"; per il secondo, le accuse sono minaccia di attentati e partecipazione ad attività di un gruppo terrorista. Il Belgio per ora mantiene l'allerta terrorismo al livello 3 su 4, che corrisponde a una minaccia "possibile" di attentato. (AGI)
(29 dicembre 2015)