Roma - "Raif Badawi ha avuto il coraggio di alzare la voce e dire no alle barbarie. Ecco perche' lo hanno punito" ha dichiarato Ensaf Haidar, la moglie dell'attivista per i diritti umani saudita, ritirando il premio Sacharov 2015 per la liberta' di pensiero a Strasburgo mercoledi' 16 dicembre. Badawi e' stato premiato dal Parlamento europeo per la sua lotta per la liberta' di parola e di pensiero in Arabia Saudita. "Badawi e' diventato un simbolo e un riferimento per tutti quelli che combattano per i diritti fondamentali nella regione, e oltre" ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz durante la cerimonia. "Nonostante i rischi, attraverso la sua attivita' di blogger ha coraggiosamente incoraggiato il pensiero libero esercitando la sua liberta' di espressione e colmando un vuoto lasciato dalla mancanza di liberta' di stampa nel suo paese". Il Presidente del Parlamento europeo ha anche chiesto l'amnistia al re Salman d'Arabia Saudita e di liberare immediatamente e incondizionatamente Raif Badawi. Schulz ha invitato la autorita' saudite ad interrompere la censura sistematica delle espressioni pacifiche, riferendosi a personalita' come Waleed Abu al-Khair, Abdulkarim Al-Khodr, Ashraf Fayadh e Ali Mohammed al-Nimr. Il Presidente e' stato appluadito quando ha richiesto la liberazione di Mohammed al-Nimr, attualmente condannato a morte. E ha ricordato che l'Arabia Saudita e' stata eletta al Consiglio dei diritti umani dell'ONU. "Siamo preparati ad un confronto sui diritti umani", ma "nessun gesto di terrore o sistema penale disumano ci potra' dissuadere dalla lotta per i diritti umani. Nessun alibi legato alla sicurezza, nessun accordo sulle armi o sul petrolio ci fara' cedere" ha aggiunto Schulz.
Il Presidente Schulz ha anche ricevuto i rappresentanti dei due finalisti 2015: Maria-Alejandra Aristeguieta-Alvarez, rappresentante dell'opposizione democratica del Venezuela e Olga Shorina, il direttore esecutivo della Fondazione Boris Nemtsov per la liberta'. "Raif Badawi non e' un criminale. E' uno scrittore e un libero pensatore" "I liberi pensatori arabi sono abituati a nascondere le proprie idee per riuscire ad andare avanti" ha ricordato la moglie Ensaf Haidar, citando il marito durante la cerimonia a Strasburgo. "Le idee libere e aperte sono considerate blasfeme nell'ideologia adottata dalle societa' arabe, in cui ogni pensiero libero e' decadenza e una deviazione rispetto al vero cammino". "Raif Badawi non e' un criminale. E' uno scrittore e un libero pensatore: questo e' il solo crimine di Raif Badawi. Quello di essere una voce libera in un paese che non accetta altro che il pensiero unico". Attualmente la moglie vive in esilio in Canada con i loro figli. "E' solo un pensatore che ha rifiutato di far parte del gruppo di ecclesiastici che vivono fuori del tempo e governano usando leggi ingiuste e tiranniche". Haidar ha ringraziato il Parlamento europeo per il premio: "Il conferimento del Premio Sacharov a Raif Badawi e' momento storico. Un atto di coraggio per tutti coloro che hanno sostenuto Raif".
Badawi e' un blogger e un sostenitore della liberta' di pensiero e di espressione. E' stato condannato a dieci anni di carcere, 1.000 frustate e una multa per ospitare dei messaggi considerati blasfemi dalle autorita' saudite sul suo sito web, che promuove il dibattito sociale, politico e religioso. La prima serie di frustate pubbliche a gennaio 2015 ha provocato grandi proteste a livello internazionale e hanno anche suscitato delle preoccupazioni per la sua salute, che finora ha impedito ulteriori pene. Ma Badawi si trova ancora in carcere e non potra' ritirare il premio di persona. Purtroppo questo non e' un evento insolito nella storia del Premio Sacharov. Fra molti altri, Aung San Suu Kyi, Premio Sacharov 1990, ha vinto il premio mentre era agli arresti domiciliari e ha ricevuto il premio di persona 23 anni piu' tardi.(AGI)