Parigi - Sette a sei per i conservatori di Nicolas Sarkozy sui socialisti di Francois Hollande: e' questo l'esito del secondo turno delle regionali francesi in cui il Front National non e' riuscito a conquistare nemmeno una delle sei regioni in cui era in testa dopo il primo turno del 6 dicembre. Les Republicains di centrodestra si sono affermati nell'Ile-de-France, in Normandia, nel Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi Costa azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi e Paese della Loira. I socialisti, che controllavano tutte le regioni meno una, mantengono Bretagna, Aquitania-Limousin Poitou-Charentes, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, Borgogna Francia-Contea, Centro
Valle della Loira e, in alleanza con i nazionalisti, la Corsica. Dopo la grande illusione del primo turno, il Front National esce ridimensionato di fronte alla mobilitazione per sbarrargli il passo che ha portato a un'affluenza di quasi il 59% contro il 43% di una settimana fa. Marine Le Pen ha ottenuto il 42% contro il 58% del rivale di Lr, Xavier Bertrand, nel nord; nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra sua nipote Marion ha fatto poco meglio con il 45% contro il 53,5% del conservatore Christian Estrosi, sindaco di Nizza, stando agli exit poll Ifop per iTELE, Paris Match e Sud Radi. Marine Le Pen potra' comunque partire da una buona base di consensi per lanciare la sua candidatura alle presidenziali del 2017, ma non potra' aggiungere regioni alle 11 citta' che il suo partito gia' governa.
Lei stessa ha assicurato che i risultati non fermeranno "l'inesorabile ascesa, elezione dopo elezione, di un movimento nazionale" che sostiene il suo partito. La 47enne leader del Fronte ha salutato "il totale sradicamento" della rappresenza del Partito socialista nelle regioni sud-orientali e settentrionali. Quanto alla sua sconfitta contro il candidato del partito di Nicolas Sarkozy, Xavier Bertrand, Marine se l'e' presa con "la diffamazione ordinata da palazzi dorati". "Quanti hanno votato per me", ha affermato, "hanno resistito alle intimidazioni, agli infantilismi e alle manipolazioni". (AGI)