Washington - Appena il giorno dopo la strage di San Bernardino, Democratici e repubblicani nel Senato americano si sono scontrati sul tema infuocato di maggiori controlli nella vendita di armi, ma ancora una volta non sono riusciti ad approvare alcuna novita' che possa mettere un freno alla violenza. I Democratici volevamo introdurre l'obbligo di realizzare maggiori controlli sul passato di quelli che acquistano le armi nelle fiere o nei mercati dell'usato e attraverso Internet; e volevano anche sanare un vuoto legislativo che consente a chi e' nella 'watchlist' dei sospettati di terrorismo di comprare armi ed esplosivi.
Ma entrambi questi tentativi sono naufragati di fronte all'opposizione dei Repubblicani, sostenuti dall'influente lobby delle armi. Per giustificare la loro scelta, i Repubblicani hanno detto che il governo puo' magari inserire il nome di qualcuno per errore in una lista di sospettati e a quel punto costui verrebbe privato del diritto costituzionale a difendersi. Un tentativo di mediazione proposto da un senatore texano, John Cornyn, che avrebbe dato alle autorita' 72 ore di tempo per i controlli sul passato dell'aspirante acquirente, e' stato ugualmente affossato. Prima del voto, il senatore democratico, Richard Blumenthal, aveva puntato l'indice contro il Congresso, "complice -aveva detto- con la sua inazione" delle tante sparatorie contro civili innocenti che da anni insanguinano gli Usa