Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato il tavolo di crisi su Whirlpool, presieduto dal ministro Luigi Di Maio, per il 21 giugno prossimo alle 10. Lo si legge in una nota del Mise. Al centro dell'incontro la discussione sulla "situazione occupazionale e produttiva dell'azienda a seguito della volontà, espressa da parte della proprietà, di non chiudere e di non disimpegnarsi dal sito produttivo di Napoli".
Giorni fa il ministro dello Sviluppo Economico aveva firmato la revoca dei fondi in seguito alla notizia che l'azienda intendeva cedere lo stabilimento ma Whirlpool ha poi negato di voler chiudere il sito.
Tutti sapevano che lo stabilimento Wirlphool di Napoli "non se la cavava bene" ma il governo non conosceva in anticipo che l'aziende intendesse cedere il sito, aveva detto stamattina Di Maio, rispondendo ad una domanda durante la trasmissione Radio Anch'io.
"Che quello stabilimento era in condizione di difficoltà lo sapevamo tutti", ha detto il vicepremier ricordando che i lavoratori erano in regime di solidarietà, ma rispondendo "assolutamente no" alla domanda se conosceva le intenzioni della azienda: "Sapevamo da sempre che lo stabilimento non se la cavava bene". Secondo il vicepremier il tavolo di ieri ha permesso di compiere un "passettino in avanti", dal momento che Wirlphool ha detto che resterà a Napoli.