Fiom, Fim e Uilm dichiarano 16 ore di sciopero per tutto il Gruppo Whirlpool, le prime 8 ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre 8 in occasione della mobilitazione nazionale definita nelle prossime settimane. "Riteniamo gravissima e inaccettabile la iniziale conferma di Whirlpool di voler chiudere Napoli il 31 marzo prossimo e insufficiente la mediazione del Governo che è riuscita solo a spostare il termine al 31 ottobre. - si legge in una nota congiunta - Sono pertanto dichiarate 16 ore di sciopero per tutto il Gruppo; le prime 8 ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre 8 in occasione della mobilitazione nazionale che verrà definita nelle prossime settimane".
Fumata nera al Mise
Al tavolo al ministero dello Sviluppo Economico di mercoledì sera, presieduto dal Ministro Stefano Patuanelli, a cui hanno partecipato i rappresentanti degli enti locali, l'azienda, i sindacati e Invitalia, Whirlpool si è detta disponibile a mantenere la produzione a Napoli fino al 31 ottobre. È stato inoltre dato mandato ad Invitalia per identificare soluzioni per il rilancio dello stabilimento.
L'incontro, si legge in una nota del Mise, è stato convocato per illustrare lo stato di avanzamento del confronto tecnico avviato a seguito del tavolo del 27 novembre al Ministero e per verificare le condizioni per garantire la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori dello stabilimento di Napoli, anche dopo il 31 marzo.
In vista di questa data, il Ministro Patuanelli ha sottolineato come sia "inaccettabile che l'azienda prenda decisioni in maniera unilaterale" e ha ribadito l'importanza di "proseguire il confronto all'interno di un quadro di responsabilità sociale da parte di Whirlpool".
La rabbia degli operai
A termine del tavolo su Whirlpool, si sono registate tensioni sotto la sede del ministero di via Veneto: i lavoratori venuti da Napoli hanno protestato , contestando anche i sindacalisti che erano scesi per fornire spiegazioni sugli esiti dell'incontro.
"Vanno sempre isolati i violenti - ha affermato il leader della Fim, Marco Bentivogli - che sono una esigua minoranza. Trovo comprensibile la rabbia di questi lavoratori che hanno avuto per mesi le rassicurazioni da un ministro che li ha ingannati e illusi per poi cambiare discastero. È normale: finite le campagne elettorali certi politicanti spariscano dopo aver fatto danni e che chi ci mette la faccia anche nei momenti difficili di trasforma in un bersaglio perché siamo gli unici a non scappare dalle nostre responsabilità".