Unicredit prevede nel nuovo piano al 2023 di avere costi totali per 10,2 miliardi con una decrescita media annua dello 0,2%. Al tempo stesso, tuttavia, in Europa Occidentale i risparmi saranno pari a 1,2 miliardi, pari al 12% della base di costo 2018, e saranno in parte ottenuti attraverso la riduzione di circa 8000 'full time equivalent' e tramite la chiusura di 500 filiali a livello di gruppo.
I costi per ottenere questi risparmi, pari a 1,4 miliardi, saranno spesati tra il 2019 e il 2020.
"Abbiamo appena iniziato le discussioni con i sindacati. Non diamo dettagli su quando e dove saranno. Nel piano precedente abbiamo agito in una maniera socialmente molto responsabile e continueremo a farlo", ha detto l'ad Jean Pierre Mustier in conferenza stampa.
Unicredit non darà per il momento dettagli sul piano di esuberi, ma la maggior parte del peso ricadrà sulle attività italiane del gruppo. I costi di integrazione associati al taglio dei costi saranno infatti pari a 1,4 miliardi al netto delle imposte: di questi 300 milioni riguardano Germania e Austria e saranno spesati nel quarto trimestre del 2019, mentre 1,1 miliardi riguarderanno l'Italia e saranno ricompresi nel bilancio 2020.
Prime valutazioni informali del mondo sindacale fissano in oltre 5.000 gli esuberi che ci saranno nel Paese, ma le trattative fra la banca e i sindacati devono ancora iniziare.