Un taglio netto delle stime di crescita dell’Italia e un ridimensionamento delle previsioni sul Pil dell’Eurozona. Questo il quadro che sarà disegnato domani dalla Commissione europea che renderà note le stime per il 2019 sulla crescita del Pil di Eurolandia e quelle sull’inflazione (non saranno invece forniti dati su debito e deficit). Dalla Commissione al momento non vengono fornite cifre e palazzo Berlaymont non conferma le notizie di un taglio allo 0,2% del Pil italiano.
E comunque, a quanto si apprende, la previsione per l’anno in corso sarà inferiore alla stima dello 0,6% indicata dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca d’Italia. A novembre scorso, nell’ultima previsione di autunno, l'esecutivo Ue aveva stimato una crescita del Pil italiano all’1,2%, un livello, a sua volta, inferiore rispetto all’1,5% indicato all’epoca dal governo. Poche settimane dopo, nella fase cruciale della negoziazione con il governo Conte sulla manovra, la Commissione aveva poi considerato realistico il dato fornito dall’esecutivo, secondo cui l’Italia sarebbe cresciuta dell’1% nel 2019.
Ma la frenata globale e il dato dell’Istat di fine gennaio che ha certificato la recessione tecnica per l’Italia, porterà con ogni probabilità la Commissione a stimare un rallentamento per il nostro paese decisamente più accentuato rispetto ai partner di Eurolandia.