La Commissione europea compie il primo passo formale per l’avvio della procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Il collegio dei commissari presieduto da Jean-Claude Juncker, come anticipato da Agi lo scorso 3 giugno, considerando la deviazione del deficit strutturale dell'Italia nel 2018, ha concluso che l’Italia “non ha rispettato il criterio del debito” e che quindi “una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata".
"In Italia le prospettive di crescita e delle finanze pubbliche sono peggiorate, e le recenti misure politiche messe in atto costituiscono una marcia indietro su alcuni elementi di precedenti riforme, incluse quelle legate al sistema pensionistico", si legge ancora nel rapporto.
Chiesto un aggiustamento strutturale dello 0,6%
L'Italia nel 2020 deve realizzare con la legge di bilancio "un aggiustamento strutturale annuale dello 0,6% del Pil", è la raccomandazione. Attualmente nelle previsioni economiche della Commissione, il deficit strutturale dell'Italia peggiorerà dell' 1,2% nel 2020 anziché migliorare dello 0,6%. La manovra per il prossimo anno dovrebbe dunque essere pari all'1,8% del Pil per rispettare pienamente il Patto di Stabilità e Crescita. La Commissione chiede all'Italia che "tutte le entrate inattese" vadano "alla riduzione del debito".
Roma "deve combattere l'evasione fiscale, in particolare nella forma della mancata fatturazione, incluso rafforzando l'uso obbligatorio di pagamenti elettronici anche attraverso un tetto legale più basso per i pagamenti in contanti", raccomanda poi la Commissione.
Per Dombrovskis abbiamo "un vero problema macroeconomico"
L'Italia non ha "spazio di bilancio" per altre spese e deve rinnovare lo sforzo per le riforme per tornare a crescere, ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, in una conferenza stampa per presentare il rapporto sul debito dell'Italia., "sappiamo che c'è un percorso per la ripresa e la crescita per l'Italia. Altri Stati membri lo hanno già percorso con successo. Questo percorso segue un rinnovato sforzo di riforme, non più spesa laddove non c'è spazio di bilancio per farlo".
"L'Italia deve riconsiderare la sua traiettoria di bilancio, in modo che debito e deficit tornino a scendere", dice ancora il vicepresidente della Commissione Ue, sottolineando che in Italia "il deficit aumenta, il debito aumenta e la crescita rallenta. C'è chiaramente la necessità di correggere questa posizione di bilancio". "Andiamo ben oltre le piccole inezie su output gap e crescita potenziale", ha spiegato Dombrovskis, "abbiamo un vero problema macroeconomico".
"Il governo sta causando danni all'economia"
Il vicepresidente della Commissione ha ricordato che l'Italia paga per il servizio del debito "tanto quanto per l'intero sistema educativo" e che il debito per abitante ha raggiunto i 38.400 euro. Dombrovskis ha poi sostenuto che il governo presieduto da Giuseppe Conte ha provocato "danni" all'economia con le misure adottate nel corso dell'ultimo anno.
La decisione della Commissione di richiamare l'Italia per la violazione della regola del debito, ha aggiunto, "va ben al di là della procedura. Quando guardiamo all'economia italiana vediamo i danni che stanno facendo le recenti scelte politiche. La spesa per interessi per l'Italia nel 2018 si e' rivelata piu' alta di circa 2,2 miliardi di euro a 65 miliardi invece di 62,8 miliardi". Inoltre, "la crescita si è praticamente fermata. Il colpo alla fiducia e i tassi di interesse più alti hanno aggravato l'impatto di fattori esterni, come le tensioni commerciali globali e un rallentamento generale nell'economia mondiale".
Moscovici: "Porte aperte al dialogo con Roma"
La Commissione europea è "pronta a esaminare i nuovi dati" che il governo italiano invierà a Bruxelles e che potranno far cambiare idea all'esecutivo Ue sulla procedura per debito nei confronti dell'Italia, dice il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ribadendo di voler lasciare "la porta aperta" al dialogo con Roma.
Moscovici ha ribadito che la Commissione "dopo aver esaminato tutti i fattori rilevanti, ha concluso che il criterio del debito non è attualmente rispettato e che una procedura per il disavanzo eccessivo basato sul debito è giustificata per l'Italia. Spetta ora al Consiglio esprimere le proprie opinioni su questo obiettivo e un'analisi fattuale", ha ricordato.
"In attesa di questa opinione, non vedo alcuna necessità di speculare ulteriormente in questa fase - ha proseguito il commissario francese - ovviamente, come sempre con tutti gli Stati membri, siamo pronti a esaminare i nuovi dati che potrebbero modificare questa analisi. La mia porta è aperta".