Dopo appena due mesi di collaborazione, Uber ha comprato Jump Bikes, la start up che da gennaio ha attivato un servizio di noleggio a breve termine di biciclette elettriche a San Francisco. I termini dell’acquisizione non sono stati resi noti ma, secondo fonti citate dal Financial Times, Uber avrebbe staccato un assegno da più di 100 milioni di dollari.
Uber amplia il suo business
A metà marzo Jump aveva diffuso i dati sull’utilizzo delle sue 250 e-bike nel primo mese di collaborazione con Uber, il big dei noleggi lampo di automobili che aveva cominciato a offrire sulla sua app la possibilità di prenotare anche i mezzi a due ruote. Nei ventotto giorni di febbraio, Jump aveva registrato 23.497 viaggi, con una media di quattro per ogni bici. Su e giù per i colli di San Francisco, i suoi utenti avevano pedalato per 60.312 miglia, poco più di 4 chilometri per ogni mezzo.
Non è difficile immaginare il perché dell’acquisizione di Uber, la prima da quando Dara Khosrowshahi ne è divenuto Ceo, otto mesi fa. “Per Uber, le biciclette rappresentano un pericoloso competitor, più di ogni altra società che offre noleggi di auto”, scrive il Ft. Il motivo? Sono più veloci ed economiche. I dati medi dei tragitti delle e-bike di Jump, 4 chilometri, “assomigliano a quelli dei viaggi con le auto di Uber”, ha spiegato Ryan Rzepecki, fondatore di Jump. A far la differenza sono però i costi: se noleggiare l’auto può arrivare a costare tra i 5 e i 13 dollari, scrive Recode, pedalare mezzora ne costa soltanto 2.
Le e-bici per battere gli scooter, con lo sguardo all’Europa
Questione di soldi e di tempo, dunque. Se le auto rischiano di rimanere imbottigliate nel traffico della città, le due ruote possono muoversi in maniera più agile. E tra i concorrenti più agguerriti ci sono gli scooter. In California, a Santa Monica, è attiva Bird, una società di noleggio di moto che tra settembre e marzo ha affittato i suoi mezzi per mezzo milione di spostamenti. Un servizio che ora è attivo anche a San Francisco. La decisione di Uber di puntare su Jump sembra quindi far parte di una strategia per battere la concorrenza degli scooter, ma non solo. In ballo c’è anche la necessità di non farsi trovare impreparati in un mercato, quello delle bici da noleggiare, dove gli attori sono sempre di più. Anche fuori dai confini degli Stati Uniti, perché il neonato binomio Uber-Jump strizza l’occhio anche all’Europa. Dove i competitor sono molti e agguerriti, da Ofo, la start up che cresce più velocemente al mondo, a Mobike, recentemente acquistata dai cinesi di Meituan Dianping per 2,7 miliardi di dollari.