La manovra "non espone a rischi la stabilità finanziaria dell'Italia né degli altri paesi dell'Unione Europea" e il governo interverrà "qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato": vero che le regole non sono conformi al Patto di stabilità ma è stata fatta una scelta "difficile e necessaria" per risollevare il Paese. È questo il senso della lettera inviata dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, alla Commissione Ue, dopo i rilievi sulla legge di Bilancio. L'inizio di seduta dei mercati era stato all'insegna della cautela con lo spread sotto quota 290, nonostante il 'verdetto' di Moody's di venerdì scorso.
Ma dopo le affermazioni di Tria e Conte sulla manovra, il differenziale è arrivato a 308 punti, con un tasso di rendimento che ha superato il 3,5%. In chiusura lo spread ha ripiegato a 302 punti con un tasso del Btp a 10 anni al 3,467%. Ieri Piazza Affari, dopo un'avvio in rialzo, ha chiuso in calo con l'Ftse Mib a -0,6% sotto quota 19.000 punti, ai minimi da marzo 2017. Anche le Borse europee terminano in flessione sulla scia di Wall Street.
Domani se ne discuterà in Europa
Domani il collegio dei commissari Ue, riunito a Strasburgo, discuterà i prossimi passi da compiere. Sempre ieri mattina, inoltre, il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha sottolineato che l'Ue "non vuole una crisi tra Bruxelles e Roma" invitando però l'Italia a "rispettare le regole". Pugno duro invece dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz: se la manovra non viene corretta, l'Ue "deve respingerla". E il ministro tedesco delle Finanze, Olaf Scholz, ha invitato a una "maggiore prudenza" gli Stati con elevato livello di debito come appunto l'Italia.
"Il governo italiano - ha scritto Tria nella lettera a Bruxelles - è cosciente di aver scelto un'impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di Stabilità e crescita". Tria ha sottolineato ai colleghi europei che, se il Pil "dovesse ritornare al livello pre-crisi prima del previsto, il governo intende anticipare il percorso di rientro" e si è detto certo che il rialzo dello spread "verrà riassorbito quando gli investitori conosceranno tutti i dettagli delle misure".
Sulla stessa linea il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha ribadito la disponibilità "a sedersi a un tavolo. Non siamo una banda di scalmanati. Se avessimo fatto una manovra diversa saremmo entrati in recessione", ha aggiunto. "Il 2,4% è il tetto massimo che ci siamo impegnati solennemente e faremo di tutto per rispettare", ha precisato, "se dovessimo accorgerci che il trend dell'economia" non fosse in linea con gli obiettivi del deficit/Pil al 2,4% "siamo anche disponibili a valutare misure" che portino a "un contenimento della spesa nel corso di attuazione della manovra".
Le reazioni di Salvini e Di Maio
La rassicurazione agli italiani è venuta invece dal vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha escluso qualsiasi patrimoniale o prelievo dai conti correnti. E ha poi chiarito che non ci saranno retromarce: "Se ci sono proposte sono le benvenute ma è chiaro che la manovra la fa il governo e i capisaldi non si toccano. Non recediamo di un millimetro".
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepremier, Luigi Di Maio: "Per ora sta andando tutto come previsto ma se questo governo è nel giusto non avrà nulla da temere. E siccome siamo nel giusto perchè siamo dalla parte dei cittadini non dovremo fare altro che spiegare le nostre ragioni. Anche se la Commissione europea, come si legge, dovesse bocciare le ragioni di questa lettera ci saranno altre settimane, altri tempi, per riuscire a interloquire con le istituzioni e spiegare quello che vogliamo fare", ha concluso. Stasera infine è prevista una cena di governo tra i due vicepremier e il presidente del Consiglio.
Occhi puntati naturalmente su Bruxelles, da dove si attendono le prossime 'contromosse'.