"L'Italia non è fragile, non è il malato d'Europa. Il governo ha ribadito più volte che le riforme verrano portate avanti nell'ambito dell'equilibrio dei conti pubblici e a fine mese, quando questo impegno diventerà un fatto con la Nota di aggiornamento del Def, lo spread si sgonfierà". Parola del ministro dell'economia, Giovanni Tria, che anche rispetto all'outlook negativo di Fitch ricorda che l'agenzia di rating "rinvia il giudizio in attesa di vedere i programmi approvati. Con la Nota di aggiornamento del Def - insiste il responsabile di via XX Settembre, intervistato da Repubblica - le intenzioni del governo "si tradurranno in azioni e allora lo spread scenderà. La discontinuità del governo non si vede dal livello del deficit ma dal contenuto delle politiche, proprio come una famiglia si giudica da come usa le proprie risorse".
Quanto al programma di acquisto di titoli di Stato da parte della Bce, per Tria "non era un supporto al debito italiano ma alle dinamiche di trasmissione monetaria dell'area euro". Ancora: "L'acquisto di titoli ha riguardato in modo proporzionale tutti i Paesi e quando cesserà subiremo un contraccolpo come gli altri, con la differenza che da noi la crescita è meno forte".