La visita a Pechino del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è stato segnata, finora, da quattro accordi di cooperazione bilaterale.
Cassa Depositi e Prestiti ne ha firmati due. Il primo con Intesa SanPaolo a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane in Cina. Il secondo con Bank of China (uno dei principali gruppi bancari): si tratta di una intesa preliminare a favore delle esportazioni e dell’internazionalizzazione delle imprese italiane in Cina.
Non solo. Snam ha siglato un memorandum d'intesa con State Grid investment Development, controllata dal gigante dell’energia elettrica State Grid Corporation of China, per la cooperazione nelle nuove tecnologie e nella riduzione delle missioni di CO2.
Fincantieri ha, invece, siglato un memorandum d’intesa con China State Shipbuilding Corporation, il maggiore gruppo cantieristico cinese, per l’ampliamento della cooperazione industriale.
Bankitalia investe in renminbi
Banca d’Italia ha annunciato l’inclusione del renminbi, la valuta cinese, nelle riserve oggetto di investimento da parte della banca centrale italiana per l’acquisto di titoli di Stato cinesi.
La decisione è stata presa “per diversificare gli investimenti in riserve ufficiali”, ha dichiarato il vice direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, al seguito del ministro nella missione cinese che si snoderà tra Pechino e Shanghai, dove il ministro è atteso a partire dal 30 agosto prossimo.
Si tratterà di “un avvio di investimento molto cauto”, ha proseguito Panetta, con “un portafoglio di titoli acquistati direttamente dalla Banca d’Italia per una quantità contenuta in rapporto all’entità delle riserve, ma con un valore segnaletico importante”, di cui non ha svelato l’ammontare.
Finora gli investimenti in yuan (altro nome della valuta), sono stati “molto limitati”, e con l’operazione annunciata oggi, ha proseguito Panetta, “effettueremo acquisti di titoli in renminbi emessi sul mercato offshore cinese. In larga parte saranno titoli pubblici”, ha concluso il vice direttore di Banca d’Italia.
Rapporti stretti con Pechino
Sul piano bilaterale, Tria ha registrato un bilancio “molto positivo” dal suo primo giorno di impegni, dopo l’arrivo a Pechino, e “un ampia disponibilità” da parte dei suoi interlocutori a rafforzare i rapporti economici e finanziari con l’Italia.
Tria, alla sua prima visita al di fuori dell’Unione Europea da quando è ministro dell’Economia, ha invitato anche il suo omologo cinese a vistare l’Italia in occasione della prossima edizione del Business Forum Italia-Cina. “Siamo un Paese manifatturiero interessato agli scambi e abbiamo molte complementarietà con la Cina e molti interessi che possono essere condivisi e portati avanti nell’interesse reciproco”, ha commentato Tria.
“Ovviamente”, ha precisato il ministro “sono rapporti che l’Italia è interessata a portare avanti nell’ambito di rapporti più complessivi che l’Italia ha, con tutto il mondo e nell’ambito europeo e della nostra alleanza atlantica”