Le distanze fra Vivendi e Mediaset per trovare un accordo 'tombale' sul contenzioso che li contrappone sono "minime" e nella famiglia Berlusconi c'e' "ottimismo", anche se permangono ancora dei nodi e quello che i vertici stessi del gruppo italiano vivono come un grande 'ma': la linearita' dell'azionista francese.
A fare il punto sulla situazione, dopo la proroga alle trattative arrivata venerdì scorso e in vista del nuovo incontro davanti al giudice il prossimo 29 novembre, è l'ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi: "Sono molto ottimista se quello che abbiamo detto nella trattativa verrà mantenuto, ma chissà se lo sarà", ha detto a margine della presentazione del nuovo programma televisivo di Piero Chiambretti. "Se loro sono lineari, la distanza è ridotta al minimo. Bisogna capire se la cosa su cui stiamo trattando oggi è la cosa su cui si tratta o se domani si cambia", ha aggiunto parlando di una controparte a volte "molto oltre l'imprevedibile".
I due gruppi sono impegnati da anni in contenziosi legali dopo il mancato rispetto del contratto per la compravendita di Premium, mentre negli ultimi mesi la battaglia legale si sta concentrando sul progetto Mfe, la holding olandese candidata a diventare il polo televisivo pan-europeo. "Crediamo moltissimo nel nostro progetto industriale, lo vogliamo fare e lo dobbiamo fare. Dobbiamo trovare il modo di crescere e la strada di creare grande broadcaster europeo è l'unica strada che da' delle certezze", ha spiegato Berlusconi, dicendo chiaramente che a Cologno Monzese sono pronti a valutare anche strade alternative se il piano Mfe venisse bloccato. La via della fusione e della costituzione della holding in Olanda "sono la strada più pratica ma se non sarà cosi' troveremo altri modi", ha avvertito Berlusconi.
Cosa faranno i francesi con la quota residua?
"Noi andiamo avanti col nostro progetto ma fa male che venga rallentato: male non a Mediaset o a Fininvest ma a una grande azienda italiana che sta cercando di trovare un passo internazionale", ha ribadito. Per il 'Biscione', dunque, si tratta di vedere se gli accordi raggiunti con Vivendi - che in sostanza sancirebbero la volontà del gruppo francese di vendere circa due terzi del proprio 29% di Mediaset - reggeranno nonostante le differenze che ci sono ancora sul prezzo; mentre un altro punto cruciale per l'azienda italiana è capire che intenzioni abbia il gruppo francese per quel 9,9% che vuole mantenere e con cui resterebbe comunque il secondo azionista di Mediaset.
Più in generale, ha concluso Berlusconi supportato da alcune slide sulla crescita del gruppo a fronte di competitor in arretramento, c'è "molta soddisfazione" in casa Mediaset per come sta andando l'anno. "La televisione è in grandissimo fermento, bisogna continuare a guardare avanti. Essere forti nel mondo è complicato e c'è tanto lavoro da fare. Le nostre reti devono avere una solidià' sempre maggiore. Io penso che Mediaset possa fare un grande lavoro. Se non ce la facciamo noi a guardare avanti in termini televisivi non ce la fa nessuno".