Elliott, il secondo azionista di Tim, risponde a distanza al primo socio, i francesi di Vivendi, che nei giorni scorsi aveva attaccato il fondo statunitense dopo che il titolo in Borsa della compagnia telefonica ha raggiunto i minimi da 5 anni. Elliott in una nota sostiene che “condivide la preoccupazione di Vivendi per l'andamento del prezzo delle azioni di Telecom Italia, un problema che persiste da anni”, tuttavia, “Elliott è delusa dal fatto che Vivendi abbia scelto di attaccare la dirigenza di Tim, il suo consiglio di amministrazione e uno dei suoi azionisti piuttosto che lavorare verso soluzioni costruttive”. Semmai, affonda Elliott, “Vivendi sembra essere caduto in preda al ‘breve termine’ che ha precedentemente criticato. Dopo il suo mandato pluriennale come azionista di controllo riconosciuto, Vivendi sembra pronta a esprimere un giudizio definitivo sul nuovo consiglio di Tim appena quattro mesi dopo la sua nomina. Come può Vivendi evitare la responsabilità per lo stato delle cose in Tim quando era in carica da così tanto tempo e il nuovo Consiglio è stato seduto per così poco tempo?”, si chiede il fondo statunitense aggiungendo di non essere “d'accordo sul fatto che la gestione di Tim sia stata ‘disastrosa’”, anzi - aggiunge – “vale la pena notare che Tim non ha apportato cambiamenti significativi alla direzione di Tim: il consiglio di Vivendi ha nominato l'attuale Ceo (Amos Genish, ndr.), e sia il Ceo che il Cfo rimangono nelle loro posizioni”.