Per Tesla e per i suoi investitori arrivano buone notizie dall'assemblea degli azionisti. In questo mese, la società si gioca molto perché ha fissato a giugno il traguardo, già più volte rimandato, delle 5.000 Model 3 prodotte a settimana. In attesa dei dati ufficiali, secondo le parole del ceo Elon Musk, l'obiettivo sarebbe alla portata. Non è stata l'unica novità rivelata nel corso del meeting.
Produzione della Model 3
Tesla è arrivata a produrre 500 Model 3 al giorno. Cioè 3.500 unità a settimana. Quota 5.000 non è ancora vicinissima, ma il dato segna un progresso significativo rispetto al recente passato. Elon Musk, negli ultimi mesi punito dal mercato per aver fissato scadenza poi non rispettate, non si sbilancia. Ma resta "ottimista" e definisce "estremamente probabile" che Tesla possa raggiungere il proprio target entro la fine del mese.
"Un mese infernale"
L'atteggiamento di Musk è parso molto diverso rispetto a quello sprezzante dei mesi scorsi. Per celebrare il pesce d'aprile, si era fatto fotografare con il cartello "bancarotta" per prendere in giro le Cassandre. A margine dell'ultima presentazione dei dati trimestrali si era rifiutato di rispondere agli analisti, definendo le loro domande sulla Model 3 "noiose". Davanti agli azionisti, invece, la voce di Musk si è incrinata. Il ceo ha definito l'ultimo mese "il più atroce e infernale che io abbia mai avuto, ma penso che adesso ci siamo". Affermazione non da poco, se si considera che in passato Musk aveva rivelato di essere arrivato vicino a un esaurimento nervoso quando il progetto di Space X (dopo il fallimento dei primi lanci) sembrava vicino al capolinea.
Rassicurazioni per mercati e clienti
Le parole di Musk hanno rassicurato i mercati, che premiano il titolo con un progresso del 3%. Ma potrebbero avere un impatto anche sui clienti che, ormai un anno fa, hanno prenotato la loro Model 3 versando un deposito di mille dollari. Secondo una recente analisi pubblicata da Second Measure, Tesla ha dovuto rimborsare circa un quarto degli anticipi incassati. I clienti avevano esaurito la pazienza. Le buone prospettive esposte da Musk potrebbero convincere i piu' scettici ad aspettare ancora.
Musk resta alla guida
Nessuno ha realmente pensato che Musk potesse lasciare la guida della società. Ma di fatto una remota eventualità c'era: un azionista ha infatti proposto di rimuovere il fondatore, che da dieci anni combina i ruoli di ceo e presidente. Una struttura che - si legge nelle proposta - garantisce leadership ma che potrebbe non essere adatta a un settore sempre più complicato e competitivo. In sostanza: l'idea di un uomo solo al comando non funzionerebbe. La proposta è stata respinta, rinnovando la fiducia a Musk nel doppio incarico di ceo e presidente. "Il successo della compagnia - ha affermato il consiglio d'amministrazione - non sarebbe possibile" se la società fosse guidata da un'altra persona. L'addio di Musk, d'altronde, sarebbe stato in contraddizione con il piano di compensazione decennale varato nei mesi scorsi: Musk non percepisce uno stipendio ma ancora i suoi introiti al raggiungimento di una serie di traguardi industriali e finanziari.
No alle moto elettriche
Tesla sgombra il campo dall'ipotesi di un mezzo elettrico a due ruote. Uno degli azionisti ha chiesto a Musk se stesse progettando l'ingresso nel settore delle moto. Risposta chiara: "Usavo le moto quando ero un ragazzo. A 17 anni ne avevo una da strada e sono stato quasi ucciso da un camion. Quindi non produrremo motociclette".
Una fabbrica in Cina
Tesla ha rivelato il progetto di costruire la sua prima fabbrica fuori dagli Stati Uniti, a Shanghai, per produrre batterie e auto elettriche. Il nuovo centro servirà solo il mercato locale. L'ipotesi era discussa da tempo. E la conferma arriva in un momento particolarmente propizio, con il governo cinese che sta rendendo più semplice la collaborazione tra imprese locali e straniere e l'arrivo di compagnie estere nel settore automobilistico.