Gli industriali spingono per il completamento della Torino-Lione e trovano una sponda nel ministro dell'Economia Giovanni Tria. Palazzo Chigi invece in mattinata smentisce il sì a una mini-Tav, mentre il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ribadisce la sua contrarietà e sottolinea che anche il nuovo studio è negativo per 2,5 miliardi.
La Confindustria italiana e il Medef francese nella dichiarazione congiunta firmata al termine del forum economico franco-italiano a Versailles si dicono "determinati" a sostenere il completamento della rete Ten-T e di tutti i principali progetti infrastrutturali necessari ad attuarlo. In particolare, "la ferrovia ad Alta velocità Torino-Lione deve essere completata in quanto rappresenta il principale anello mancante nel Corridoio mediterraneo", affermano il presidente di Medef, Geoffry Roux de Bezieux, il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, e quello della FeBaf, Luigi Abete.
Dallo stesso forum il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, sottolinea: "Siamo a favore del progetto Tav: aspettiamo che il governo italiano prenda una posizione". Tria da Versailles rassicura il suo omologo: "Credo che il governo stia andando verso quella direzione. Ci sarà una evoluzione positiva perchè sono i fatti che ci portano in questa direzione", aggiunge. "C'è una legge e per cambiare ci sarebbe bisogno di un'altra legge, ma non credo sarà così", conclude il ministro.
Ma Palazzo Chigi in mattinata smentisce il sì del premier Conte a una mini-opera: "Il presidente del Consiglio non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav nè ha mai richiesto un ulteriore contributo all'analisi costi-benefici dell'opera, contributo, che è stato invece sollecitato dal Mit", si legge. "Conte - aggiunge la nota - non ha mai anticipato nessun giudizio, mentre ha sempre ribadito e ancora ribadisce che verrà presa, nella massima trasparenza, la migliore decisione possibile nell'interesse esclusivo del Paese e dei cittadini all'esito dello studio attento del dossier e del confronto politico che ne conseguirà".
Lo stesso Mit, in una nota, precisa che "l'ulteriore supplemento della analisi costi benefici sul Tav, che riguarda solo la parte italiana del tunnel di base e la tratta nazionale, è stato prodotto dal gruppo di lavoro del professor Ponti su uno specifico input giunto non dalla Presidenza del Consiglio, ma dal Mit e solamente per lo scrupolo di voler dare un ulteriore riscontro al dibattito che si era creato intorno al metodo della analisi". E comunque "il risultato è molto negativo circa 2,5 miliardi". Toninelli poi ribadisce il suo "profondo no come M5s all'opera senza alcun pregiudizio".
Infine non si placa la polemica in Parlamento: il Pd presenterà al Senato una mozione di sfiducia verso Toninelli. "Una follia dopo l'altra. L'unica realtà è che il paese a causa di questo governo perde 75 milioni di euro al mese sulle infrastrutture, i cantieri sono bloccati e i lavoratori a casa. Prima Toninelli va a casa e meglio è davvero per tutti", afferma il candidato alla segreteria del Partito democratico Maurizio Martina.