Di ricerche che sostengono che fare la Tav porterà benefici economici, occupazionali e ambientali ne girano tantissimi. Nei cassetti della Commissione Europea c'è però uno studio riservato che presenta una forte particolarità: tra i ricercatori di varie nazionalità che lo hanno firmato ve ne sono cinque - Silvia Maffii, Claudia de Stasio, Francesca Fermi, Loredana Zani, Angelo Martino e Luca Bellodi - che lavorano per la Trt Trasporti e Territorio, ovvero la società di consulenza presieduta dal professor Marco Guido Ponti, il capo del team di sei persone che ha redatto per conto del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, l'analisi costi-benefici sulla base della quale il M5s motiva il suo no all'infrastruttura.
A scovare il documento (scaricabile al termine dell'articolo) è stato il giornalista di La7. Frediano Finucci. Va specificato che nessuno dei sei consulenti di Trt che ha lavorato al documento ha fatto parte del gruppo che ha lavorato all'analisi costi-benefici.
Lo studio, iniziato due anni fa, illustra l'impatto socioeconomico delle reti transeuropee di cui fa parte il corridoio Mediterraneo, che ha come perno fondante proprio la Torino-Lione, e promuove la contestata infrastruttura su tutta la linea.
È però probabile che la Commissione Europea non abbia ancora deciso di pubblicarlo per evitare di essere accusata di ingerenze nel dibattito in corso nel governo, dove la Lega continua a premere per la realizzazione del corridoio nonostante anche il premier Giuseppe Conte, ufficialmente nel ruolo di mediatore, abbia oggi dichiarato in conferenza stampa di non essere convinto che la Tav "sia il progetto di cui il Paese ha bisogno" e che, anzi, se i lavori iniziassero oggi si esprimerebbe per il no.
È quindi un assist clamoroso per Salvini che il logo della società la cui analisi costi-benefici ha bocciato la Tav svetti in cima a uno studio di 116 pagine, aggiornato agli ultimi scenari macroeconomici, che promuove la tesi opposta. Tra i vantaggi principali che il documento cita vi sono:
- Un risparmio di tempo pari al 30% per i passeggeri e al 48% per le merci per il corridoio mediterraneo che va da Gibilterra a Budapest (la Tav consentirebbe di attraversare la barriera naturale europea più complicata, le Alpi, che tagliano fuori l'Italia)
- Un impatto sull'occupazione pari nei prossimi dieci anni a 15 mila posti di lavoro per ogni miliardo investito, senza contare l'indotto.
- 153 mila posti di lavoro creati tra trasporti, turismo e sviluppo di aziende per nuovi mercati nei Paesi interessati dalla Tav (Italia, Francia, Spagna e Portogallo) al netto dei lavoratori direttamente coinvolti nel progetto.
- Un incremento aggiuntivo del Pil pari all'1,6% entro il 2030
- 26 milioni di tonnellate di anidride carbonica non immesse nell'aria dal 2017 al 2030
Fonti del Mit fanno sapere in serata che lo studio "ha visto una partecipazione solo marginale della società 'Trt trasporti e territorio', presieduta dal professor Marco Ponti. Quest'ultimo, peraltro, "non solo non ha firmato la ricerca, ma non ne conosce in alcun modo i contenuti".
"Se non ci fossero di mezzo miliardi di euro e la credibilità italiana ci sarebbe da ridere" dice Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia e membro della Commissione trasporti del Parlamento europeo, "leggendo quanto emerge dallo studio condotto dalla società TRT, il cui presidente è il professor Marco Ponti, riguardo le linee TEN-T, le opere ferroviarie di collegamento alla TAV: Marco Ponti è a capo della commissione analisi costi e benefici voluta dal Governo, che ha prodotto risultati del tutto negativi, ma allo stesso tempo, la sua società TRT in un studio per la Commissione Europea insieme ad altri autorevoli istituti anche internazionali ritiene la TAV sostenibile e valida dal punto di vista economico, dello sviluppo, del lavoro e dell'ambiente. Dunque: a quale dei due Ponti dobbiamo credere?".
"Basta con le pantomime e i giochetti - aggiunge - la scelta ora è tutta politica. Bisogna fare partire il progetto per non perdere subito i centinaia di milioni di fondi già stanziati e non cadere nel ridicolo. Basta giocare con i numeri e con analisi che, a seconda dei committenti, riportano risultati diametralmente opposti".