Al di là di indennizzi alla Francia e della restituzione alla Ue dei fondi ricevuti, rinunciare alla realizzazione della Tav Torino-Lione potrà costare all'Italia da 2,8 miliardi fino a 3,5-4 miliardi se si considerano, oltre agli aspetti contrattuali, anche i fondi necessari per il ripristino dei luoghi e il potenziamento della linea storica.
Lo scrive il Sole 24 Ore che cita la relazione ancora secretata allegata all'analisi costi-benefici inviata a Parigi e a Bruxelles. Il documento, che integra l'analisi costi-benefici economica messa a punto dalla squadra di marco Ponti - scrive il quotidiano economico - sarà pubblicato la prossima settimana insieme al resto del lavoro.
Per la messa in sicurezza e il ripristino dei luoghi in caso di addio ai lavori si calcolano da 200 a 500 milioni; i fondi già versati che andrebbero restituiti ammontano a 600 milioni. Le penalità contrattuali vanno da 500 milioni a 1 miliardo. Infine il potenziamento della linea storica e del tunnel del Frejus con un secondo tunnel di sicurezza richiederebbe una spesa di 1,5-1,7 miliardi.