Il secondo weekend di giugno, con il sole su gran parte dell'Italia e un 'caldo africano' certificato dai meteorologi, segnerà il vero inizio della stagione balneare: la speranza è che l'estate faccia recuperare almeno in parte le perdite per un maggio 'horribilis'. Il mese scorso, infatti, il maltempo che ha imperversato su tutto lo Stivale ha penalizzato soprattutto questo comparto del turismo, con spiagge vuote e molte coste colpite da mareggiate violente. In alcune aree, gli stabilimenti hanno subito danni alle strutture e hanno registrato un calo della clientela fino al 60% rispetto allo stesso mese del 2018, secondo i dati di Assoturismo Confesercenti.
Bar, ristoranti, gelaterie e tutti i pubblici esercizi delle aree costiere hanno visto una diminuzione di fatturato del 9%. Ma è stato tutto il settore turistico italiano a registrare una forte flessione: nel solo mese di maggio sono state 1,6 milioni le presenze in meno e 200 i milioni di euro di fatturato perduti rispetto al 2018. Il meteo pazzo è costato quasi 6,5 milioni di euro al giorno al settore, come emerge da un'indagine preliminare condotta da Cst (Centro Studi Turistici) per Assoturismo Confesercenti.
Il presidente di Assobalneari di Confindustria, Fabrizio Licordari, interpellato dall'Agi, rimarca: "È stato un maggio inesistente" sul fronte turistico "con il tempo nuvoloso, le piogge e il vento freddo che hanno causato non poche difficoltà anche nell'allestimento delle strutture sul mare". Mese "non recuperabile" per costi e perdite, sottolinea ancora, mettendo in evidenza il problema del servizio di salvataggio obbligatorio nei lidi italiani già dal mese di maggio: i bagnini sono stati sulle spiagge, con la felpa, pagati di fatto senza poter lavorare. "Solo in Italia, e in Portogallo - sottolinea Licordari - i gestori degli stabilimenti balneari si fanno carico del servizio di salvataggio mentre altrove no: in Spagna è compito del Comune, in Francia dei Vigili del fuoco". Per i gestori degli stabilimenti balneari italiani, quindi, un costo in più.
In controtendenza il turismo proveniente dall'estero: secondo i dati del monitoraggio dell'ufficio studi Enit nel periodo di Pasqua (quindi ad aprile) c'è stato un boom di presenze straniere nel nostro Paese. E per quest'anno il 66,3% dei tour operator internazionali registra un aumento delle vendite dei pacchetti turistici verso l'Italia, il 20,7% è' stabile e solo il 13% lamenta una diminuzione sul 2018.
A questo punto come andrà la stagione turistica estiva? Difficile dirlo: tra gli operatori prevale la prudenza perché "le previsioni le sbagliano anche i meteorologi" osserva il presidente di Assobalneari. Con l'auspicio che il maltempo possa essere archiviato definitivamente.