Una proroga tira l’altra al ministero dell’Economia, con l’ultimo rinvio per lo spesometro che è scalato al 16 ottobre. Avrebbe dovuto partire il 5 settembre, ma i sistemi telematici dell’Agenzia delle Entrate sono in panne già dal 21 del mese scorso, e ancora non sono stati del tutto ripristinati. Gli intermediari stanno facendo i conti in questi giorni con i continui rallentamenti del sistema, causati dal “numero di connessioni superiore a quello che il sistema riesce a gestire” e al rifiuto dei server di prendere in carico alcuni file. “La fornitura è stata scartata” è il messaggio che molti commercialisti si sono visti comparire a schermo, senza tuttavia che alcun errore fosse presente tra i documenti.
Andrea Quacivi, amministratore delegato della Sogei, la società pubblica che fornisce l'infrastruttura informatica, ha riferito martedì alla Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria: “Al 3 ottobre le fatture e i corrispettivi trasmessi sono pari ad oltre 883 milioni, quelli ricevuti da portale rappresentano il 19%”. Quacivi ha assicurato anche che “il sistema non è stato violato dal punto di vista della sicurezza informatica”, e che “non vi è stato, infatti, nessun accesso non autorizzato o sottrazione di dati da parte di hacker”, come riportato dal Sole 24 Ore. Ma la parola ‘hacker’ suona quantomeno abusata, dal momento che il problema è sorto quando si è appreso, a settembre, che chiunque avesse accesso al sistema poteva anche visualizzare i dati di qualsiasi contribuente semplicemente inserendo il codice fiscale. A fine settembre Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, aveva detto alla Commissione di vigilanza che il problema della privacy dei contribuenti era stato risolto, ma i sindacati sono di diverso avviso. L’unica pezza al problema sarebbe rappresentata da un alert con il quale si informa gli intermediari che qualsiasi abuso verrebbe registrato e punito, in ottemperanza con la normativa sulla violazione della privacy. In sostanza non riuscendo a risolvere la magagna informatica, si minacciano i professionisti.
Spesometro sotto processo Sistema ancora in tilt https://t.co/TgUkvLLa5b pic.twitter.com/37F57K9gbd
— IlSole24ORE (@sole24ore) October 4, 2017
L'ira dei commercialisti
Da allora il sistema è stato inagibile per manutenzione fino al 26 settembre, quando è tornato accessibile, ma con funzionalità limitate. Tuttora non è possibile visualizzare le notifiche di esito delle fatture o modificarne i dati attraverso l’interfaccia. Una nota del 3 ottobre del Consiglio nazionale dei commercialisti parla di un "portale dell'Agenzia delle Entrate a tratti bloccato, farraginoso e di fatto inutilizzabile quando si supera la soglia di un centinaio di clienti e fornitori. File scartati senza che il sistema ne comunichi agli intermediari la motivazione, campi dati non adattabili ai clienti e/o fornitori esteri. Sono alcuni dei perduranti problemi legati allo Spesometro".
Per tentare di arginare il problema, il parlamentare del Partito Democratico Giovanni Sanga ha depositato in commissione Finanze alla Camera una risoluzione con la quale si chiede la riduzione delle comunicazioni obbligatorie e la possibilità di accorpare le fatture con invii cumulativi sotto una determinata soglia. Ma la risoluzione punta anche a rimuovere la discrezionalità degli uffici nella disapplicazione delle sanzioni, per tutelare i professionisti da errori formali che possono essersi verificati con l’invio degli adempimenti di questo periodo.