Snap, la società che controlla Snapchat, licenzierà "almeno due dozzine di persone". Lo riportano i portali specializzati The Information e Cheddar. Il gruppo guidato da Evan Spiegel ha confermato la notizia. I tagli colpiranno soprattutto il personale che si occupa della produzione di contenuti nelle sedi di New York e Londra.
I licenziamenti sarebbero la risposta di Snap a un calo nella crescita degli utenti, drenati da Facebook e dalla sua controllata Instagram da quando hanno deciso di lanciare le Storie (brevi contenuti, visibili a tempo, identici a quelli ideati da Snapchat). La versione ufficiale della società, però, non parla di tagli ma di una manovra finalizzata a trovare "le persone giuste". Se i team di New York e Londra si ridurranno, Snap prevede infatti una crescita del personale nella sede centrale di Venice, in California.
I licenziamenti non sono comunque una sorpresa: Snap, sotto la pressione degli azionisti, sta cercando di ridurre i costi (anche perché il fatturato non cresce secondo le previsioni). Lo scorso ottobre, il ceo Spiegel aveva parlato di "un rallentamento" delle assunzioni e di "difficili decisioni" da prendere nel corso del 2018. La strategia di Mark Zuckerberg ("copia chi non riesci a comprare") sembra quindi aver avuto ragione anche dell'unico social network la cui concorrenza Facebook temeva sul serio.