Snapchat è nei guai? Forse è ancora presto per dirlo ma la notizia è che Snap, la società che gestisce l'app di messaggistica, è stata protagonista di un nuovo tonfo a Wall Street, con il titolo che ha subito l'ennesimo crollo. I numeri, raccolti dal Il Sole 24 Ore, sono risultati molto più bassi rispetto alle aspettative.
- Attualmente sono 178 milioni gli utenti registrati con una crescita (erano 173 milioni tre mesi fa) al di sotto delle aspettative. Le previsioni, infatti, scommettevano sul superamento dei 180 milioni.
- I ricavi sono saliti, negli ultimi 12 mesi, a 208 milioni di dollari ma ci si aspettava una cifra che si attestasse intorno ai 237 milioni.
- Le perdite, invece, hanno superato l'asticella dei 443 milioni (pari a 36 centesimi per azione). Nel terzo trimestre del 2016 le perdite erano pari a 124 milioni di dollari.
La concorrenza del mondo di Zuckerberg
Dall'apice raggiunto pochi giorni dopo la sua quotazione in borsa, avvenuta a marzo di quest'anno, le azioni di Snap hanno perso quasi la metà del loro valore. Nel mercato after-hours di Wall Street, come precisa Money.it, è stato registrato un calo di oltre 17 punti percentuali e da marzo ad oggi sono stati bruciati ben 13 miliardi di dollari. Le principali rivali di Snapchat hanno avuto un ruolo fondamentale in questa parabola discendente. Instagram e Facebook, ad esempio, hanno concretizzato quest'estate un vero sorpasso in quelle funzionalità (come le "stories") che rappresentavano agli esordi le unicità, e il successo, dell'app creata da Evan Spiegel. Ma, come avevamo spiegato a luglio, questa concorrenza spietata non può essere l'unica ragione per giustificare una debacle di questa portata.
Nuovi servizi e il problema "spectacles"
Negli ultimi mesi Snapchat ha introdotto alcune novità per cercare di invertire la rotta. Dalle Snap Map, che hanno avuto un discreto successo durante eventi come l'eclissi dello scorso agosto, alla realtà aumentata, applicata in diversi progetti. Fino ad arrivare alla volontà di aprirsi a nuovi mercati, come quello dei droni. Tutto nella speranza di evitare un flop simile a quello che stanno registrando gli Spectacles, gli occhiali connessi che dovevano rappresentare una chiave di svolta per l'azienda californiana e che invece rischiano di essere l’ennesima delusione. Per adesso, infatti, hanno causato una perdita di 40 milioni di dollari dovuta alle scorte rimaste invendute e alle cancellazioni degli ordini di chi, ad un certo punto, ha deciso che di quella tecnologia poteva farne tranquillamente a meno. In dodici mesi sono stati venduti, dice The Verge, 150mila paia di Spectacles. Troppo pochi.
Il futuro? Sarà "disruptive"
Per i prossimi mesi è stata annunciata l’ennesima rivoluzione. Almeno questa è la lettura che emerge dalle parole di Spiegel che, commentando i risultati, ha ribadito come l'azienda sia pronta a ridisegnare drasticamente l'applicazione rendendola più semplice da usare e più intuitiva: "È molto probabile che questi cambiamenti saranno realmente disruptive (ovvero segneranno una frattura netta con il passato, ndr) per il nostro business e non possiamo immaginare quali saranno le reazioni della community. Ma siamo disposti a prenderci questo rischio". Basterà per far risollevare il fantasmino giallo in borsa?