“Noi continuiamo a credere che gli accordi di libero scambio siano più utili delle barriere doganali e che la regolamentazione protegga meglio i cittadini”, tuttavia “tassare le aziende dove si fanno i profitti non è un delitto, ma una regola di giustizia”. Lo sostiene il presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli in un’intervista a la Repubblica nell’affrontare le tensioni esplose a Davos sulla web tax, dopo che gli americani hanno minacciato dazi contro i Paesi europei che la adotteranno.
Secondo Sassoli, “il mercato europeo, come si capisce qui a Davos, fa gola a tanti, anche agli investitori e ai produttori statunitensi. E dazi chiamano dazi”, dice il presidente dell’Aula di Bruxelles che ieri ha parlato a lungo con Tim Cook di Apple, il quale gli ha detto che “anche loro vogliono regole per il web”. Poi un passaggio sul Green Deal, sul quale Sassoli anche Al Gore, già numero due durante la presidenza Clinton degli Stati Uniti, gli ha confermato che con il Green Deal “ci siamo messi all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici”.
“C’è l’Europa sotto i riflettori qui a Davos”, dice Sassoli, “tutti chiedono cosa faremo e vogliono capire quale impatto avrà quest’ambizioso piano europeo per promuovere un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, sociale, economica”