Dopo l'accordo trovato sul decreto Sblocca cantieri all'esame del Senato, sarebbe vicina l'intesa anche sul Salva Roma all'interno del dl Crescita. Secondo quanto si apprende, sarebbe stata accolta la proposta della Lega di mettere insieme i problemi di tutti i Comuni in difficoltà.
Verrebbe dunque riformulata, accogliendo anche le richieste delle opposizioni, la norma sul debito storico della Capitale che era stata oggetto di un duro braccio di ferro tra M5s e Lega e che aveva portato a licenziare in Cdm un testo che, anziché allo Stato, addossava sostanzialmente tutto il debito miliardario ante 2008 al Campidoglio.
Una volta sciolto il nodo politico, la maggioranza e il governo sarebbero fortemente orientati a velocizzare i tempi attraverso il ricorso al voto di fiducia. Il decreto Crescita è atteso nell'Aula di Montecitorio non prima di giovedì e poi dovrà passare al Senato per essere convertito entro il 29 giugno.
Secondo quanto viene riferito, sulla base dei segnali incoraggianti nel dialogo con la Commissione europea, potrebbe inoltre essere ripresentato l'emendamento della Lega e poi ritirato, che puntava a rafforzare il patrimonio di istituti di credito in crisi come Carige e la Popolare di Bari, consentendo la trasformazione delle Dta (attività per imposte anticipate) in credito d'imposta in caso di aggregazioni bancarie, effettuate fino al 2020, da cui sarebbe nato un soggetto con non oltre 30 miliardi di attivo di bilancio.
Tra le proposte di modifica dei relatori in arrivo anche due emendamenti che riguardano il turismo e i fondi Mibac.