Il roaming è morto, viva il roaming si celebrava poco più di un mese fa. Ma le trappole dopo che l'Unione europea ha deciso di abolire le differenze tariffarie nel passaggio da un Paese all'alto restano - letteralmente - in alto mare. E non solo
Tra i 'pericoli' del roaming che minacciano di azzerare il credito in un batter d'occhio (qui il servizio de La Stampa) ad esempio nel breve viaggio per raggiungere in traghetto la Sardegna o per passare da un’isola della Grecia all’altra. I rischi arrivano soprattutto da Internet: se prima dell’addio agli extra-costi ci premuravamo, una volta usciti dall’Italia, di verificare che il blocco del traffico dati fosse operativo, adesso siamo portati a pensare che sia tutto libero e ci esponiamo così alle tante trappole svuota-credito.
Cosa può succedere
Pochi sanno, per esempio, che in mare si rischiano brutte sorprese. Ad esempio partitre per la Sardegna e scoprire la mattina seguente che il credito è azzerato perché nella notte è arrivato l’sms che annuncia l’attivazione della tariffa 'navale' molto più salata e il telefono, anche se in stand by, ha continuato ad aggiornare e scaricare dati.
Perché in mare la rete costa tanto?
In navigazione, su alcuni traghetti, scattano i collegamenti satellitari che sono più costosi. Le tariffe lontano dalla costa sono gestite da società diverse dai gruppi italiani del telefono che poi si rifanno sulle compagnie. Si tratta di una modalità che esisteva già prima dell’addio ai costi extra per l’uso del telefono all’estero.
La minaccia svizzera e i rischi di Cipro
Non è la sola insidia. Andare in vacanza o anche soltanto attraversare i Paesi vicini a noi può significare salassi al telefono. Svizzera, San Marino, Montenegro e Albania, ma anche la Repubblica turca di Cipro del Nord non fanno parte dell’area franca dal roaming. Vuol dire che si paga, e tante volte senza averne la percezione perché il nostro smartphone continua a scaricare dati anche mentre è in tasca.