Il modulo per richiedere il reddito di cittadinanza (RdC) è arrivato (anche se la versione attuale è solo temporanea), ora è il momento di compilarlo. Il 27 febbraio l’Inps ha pubblicato sul proprio sito internet un documento di 9 pagine chiamato SR 180: le prime quattro spiegano le norme del RdC, le ultime cinque sono la domanda vera e propria.
Come si chiede il Reddito?
Il modulo pubblicato dall’Inps consente di richiedere il RdC dal 6 al 31 marzo, in modo da riceverlo ad aprile. Compilarlo non è difficile, sono sufficienti i dati anagrafici del richiedente, quelli relativi alla residenza, e fornire alcune informazioni come i recapiti telefonici ed e-mail. C’è la parte relativa ai requisiti economici (cioè il non possedere auto e moto di determinate cilindrate immatricolate negli ultimi mesi, qui abbiamo spiegato chi resta fuori dalla misura) e quella dei requisiti familiari.
In questa sezione occorre dichiarare di aver già presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), indispensabile per la certificazione Isee. “La parte complicata per accedere al nuovo strumento di contrasto alla povertà – ha scritto il Sole 24 Ore – è proprio la compilazione di quella dichiarazione”.
Undici pagine di moduli da compilare, per le quali ne occorrono 32 di spiegazione: “La Dsu è la dichiarazione necessaria per calcolare l’Indicatore della situazione economica equivalente ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate” e “si compone di diversi moduli e quadri da compilare a seconda delle caratteristiche del nucleo e del tipo di prestazione che si intende richiedere”. Per poter chiedere il reddito di cittadinanza, in ogni caso, è indispensabile.
Occhio alle “attività lavorative non rilevate dall’Isee”
Il quadro E della domanda per il RdC riguarda le “attività lavorative in corso non rilevate dall’Isee per l’intera annualità”: se ne avete, vi occorre compilare un ulteriore modulo, il modello ridotto (SR 182). Sul sito dell’Inps c’è poi un ulteriore modulo, SR 181, che andrà compilato da chi, già beneficiario del reddito di cittadinanza, dovrà segnalare variazioni nelle attività di lavoro. Se ne riparlerà tra minimo un mese, quando le prime carte RdC finiranno nei portafogli degli italiani.
L’ultima annotazione riguarda che cosa fare del famigerato modulo SR 180, la domanda per il RdC, una volta compilato: potrà essere consegnato di persona ai Caf (Centri di assistenza fiscale) e alle Poste Italiane, oppure per via telematica sul sito del reddito di cittadinanza. In quest’ultimo caso, però, occorrerà lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale necessario ad accedere ai servizi online della pubblica amministrazione. Un’ulteriore appunto prima di mettersi inutilmente in coda alle Poste: allo sportello non vi potranno aiutare se avete portato l’eventuale modulo ridotto all’Inps. In questo caso dovete rivolgervi al Caf.