Una tempesta in un bicchiere di Prosecco: le accuse arrivate da alcuni media britannici, tra cui il prestigioso Guardian, secondo cui il vino italiano più esportato all'estero, e amatissimo dagli inglesi, farebbe male ai denti a causa della sua elevata acidità, hanno scatenato la reazione compatta e ironica dei difensori di questo vanto del Made in Italy. A sostegno del loro monito 'salutista', i media inglesi hanno raccolto i pareri di alcuni dentisti secondo i quali la combinazione pericolosa starebbe nell'anidride carbonica, negli zuccheri e nell'alcol che favorirebbe il "Prosecco smile", un sorriso meno smagliante per la corrosione dello smalto.
La minaccia ai denti, stando a questi esperti, riguarderebbe soprattutto le donne mentre il Guardian - in un articolo dal taglio comunque ironico - arriva ad annoverare il basso prezzo (presunto indice di cattiva qualità) e le sbornie difficili da smaltire fra i motivi per cui ci si dovrebbe tenere alla larga dal Prosecco. Gli inglesi non sono nuovi a bizzarre campagne salutiste, come quella delle etichette a semaforo che hanno fatto finire tra i prodotti con eccessivo contenuto lipidico persino il parmigiano e l'olio d'oliva.
Immediate le reazioni dall'Italia, a partire da quella del ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina:
Dear @guardian, tell the truth: Prosecco makes British people smile too! Stop fake news please
— Maurizio Martina (@maumartina) 30 agosto 2017
Ma nel Regno Unito ha sorpassato lo champagne
Sarà un caso ma nel Regno Unito le bollicine italiane vanno alla grande: lo scorso anno hanno sorpassato lo Champagne in termini di valore importato, e quest'anno hanno consolidato ulteriormente la loro quota (+32,3%), imponendosi sempre più come lo spumante preferito dai britannici, in grado di 'distrarli' persino dall'amore per la birra. I sudditi di Sua Maestà nel 2016 hanno stappato 40 milioni di bottiglie di Prosecco e negli ultimi cinque anni il celebre vino bianco prodotto in Veneto e Friuli-Venezia Giulia ha visto quadruplicare le esportazioni verso il Regno Unito e raddoppiare quelle verso gli Stati Uniti.
Deborah Serracchiani, presidente del Fiuli Venezia Giulia, la butta sull'ironia: "Credo che dopo la Brexit in Gran Bretagna ci sia bisogno di aiutare i cittadini a tornare a sorridere: assunto a dosi moderate, il nostro Prosecco fa miracoli". Secondo Serracchiani "il Prosecco non teme strane campagne giornalistiche, che penso potranno solo aumentare curiosità e voglia di provare questo 'bere italiano'. E da lì cominciare a esplorare un mondo di uve, profumi e sapori che questa vendemmia promette saranno eccezionali".
E gli inglesi fanno (letteralmente) a botte per comprarlo
Sul piede di guerra anche la Coldiretti. "Con la Brexit - dice - si rafforza lo spirito protezionista della Gran Bretagna e il 'Guardian' attacca con fake news il Prosecco che è il vino piu' apprezzato dai britannici". "Anziché prendersela con le bevande zuccherate e gassate più diffuse si attacca strumentalmente un prodotto naturale", sottolinea Coldiretti, "un tentativo maldestro per screditare il Prosecco dopo che la Gran Bretagna è diventata nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco dello spumante italiano con le bottiglie esportate che hanno fatto registrare un aumento record del 33% per un valore di 366 milioni di euro mai registrato prima". Insomma, la verità è che gli inglesi non possono fare a meno del Prosecco. Tanto che nei giorni scorsi era stata segnalata persino una rissa con cinque feriti tra i clienti che cercavano di accaparrarsi casse di Prosecco in offerta in un supermercato inglese.