"Potremmo trovarci in una situazione nella quale non saremo noi a decidere, ma saranno altri. Per questo dobbiamo essere pronti a ogni evenienza". Il ministro delle Politiche comunitarie, Paolo Savona, in audizione alle commissioni congiunte di Camera e Senato, torna ancora una volta a parlare della possibilità di un piano B per l'uscita dell'Italia dall'euro. "Una delle mie case, Banca d'Italia", ha aggiunto, "mi ha insegnato che non ci si deve preparare a gestire la normalità, ma l'arrivo del cigno nero, lo shock".
Il 13 giugno scorso, durante la presentazione del suo libro 'Come un incubo e come un sogno", Savona era tornato sul tema del piano B dicendo di rispettare il vincolo del 3% dei parametri di Maastricht, di non considerare alcun un piano B e di voler vestire i panni del tecnico e non del politico. Oggi in commissione ha detto qualcosa di leggermente diverso. Pur ribadendo che non c'è la volontà del governo di uscire dall'Euro, il ministro ha detto che qualcuno vorrebbe che l'Italia uscisse dalla moneta unica. Lo ha fatto ricorrendo ad una metafora raffinata, quella del Cigno nero, titolo di un libro molto noto del matematico e filosofo libanese, naturalizzato americano, Nassim Nicholas Taleb.
Cos'è un cigno nero
Un Cigno Nero secondo la fortunata definizione di Taleb (che oltre che un filosofo è un trader finanziario) è un evento che riteniamo impossibile, o per lo meno molto poco probabile, che però manifestandosi cambia drasticamente le nostre percezioni e la nostra visione del mondo. Smantella le nostre certezze. Smembra quella fitta rete di relazioni causa e effetto che fanno da culla intellettuale dove adagiamo sicuri le nostre convinzioni sul mondo. La storia che dà il titolo al capolavoro di Taleb è che fino al XIV secolo gli uomini erano convinti che tutti i cigni fossero bianchi. Ma gli esploratori europei scoprirono in Australia una specie di cigno completamente nero, cambiando per sempre una convinzione radicata nella mente di tutti per secoli.
La mia posizione del “piano B”, che ha alterato la conoscenza e l’interpretazione delle mie idee, è essere pronti a ogni evento. Ma se si vuole che l’euro sopravviva ci vuole una stretta connessione tra architettura istituzionale dell’Ue e politiche di crescita
L'uscita dall'Euro quindi, nella nuova formulazione di Savona, potrebbe succedere, anche se consideriamo l'evento imprevedibile. Potrebbe avvenire come un caso inatteso, e potrebbe colpire l'economia italiana. Per questo, spiega, che è necessario prepararsi a gestire quello che non è la normalità della nostra esperienza (la moneta unica, il mercato unico) ma un caso, come il crollo dell'Euro e un ritorno alle monete nazionali. Prepararsi allo shock.
L'incontro di Savona con Draghi
Durante l'incontro con le commissioni, Savona ha anche annunciato l'intenzione di vedere il presidente della Bce, Mario Draghi, "nei prossimi giorni". E proprio il rafforzamento dei poteri dell'Eurotower, ha sottolineato, è uno dei suoi principali obiettivi. In particolare, ha detto il ministro, la banca centrale europea dovrebeb avere "pieni poteri sul cambio" e "pieno e autonomo esercizio di prestatore di ultima istanza", con uno statuto simile a quello di tutte le altre banche centrali. Quanto alle polemiche che hanno preceduto la sua nomina Savona si e' limitato a dire: "Dal momento che sono stato delegittimato dai medi ho cerato legittimazione democratica. E' per questo che mi sono mosso in questo modo"
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