Il via libera al decreto fiscale con il suo corredo di misure che prevedono il carcere per gli evasori, inasprendo le pene, continua ad infiammare il dibattito politico come quello pubblico. Tanto che in una breve intervista al Corriere della Sera, la direttrice generale di Confindustria Marcella Panucci definisce “cronaca di una morte annunciata” le ragioni e le perplessità esposte nel corso dell’audizione alla Camera per sottolineare che “combattere l’evasione puntando quasi del tutto sul penale non porta ad alcun risultato efficace”.
“Credo che il problema non si risolva raddoppiando l’entità delle pene e soprattutto aggravando il versante cautelare, ma piuttosto incentivando le condotte virtuose”. La direttrice generale di Confindustria ricorda poi che “abbiamo un sistema già molto pervasivo” e che nonostante ciò “l’evasione resta su livelli elevati” malgrado il continuo “inasprimento sul piano penale”.
Ciò che Panucci teme, non riguarda tanti le sanzioni più o meno dure, “una volta accertata una responsabilità, quanto preoccupa invece “è tutto ciò che precede il giudizio”. Secondo la dirigente di viale dell’Astronomia, infatti, “gli effetti della sospensione della prescrizione sono destinati, tra l’altro, a combinarsi con l’introduzione delle nuove fattispecie di reato, aggravando l’attività dei tribunali”, ciò che comporta “il rischio di ritrovarsi con le imprese sospese nell’ambito di un giudizio penale dai tempi infiniti con un danno, una volta accertata la loro non colpevolezza, non più riparabile”.
Secondo Panucci, “l’approvazione del decreto fiscale è una conferma” di tutto questo ragionamento e perplessità insieme in quanto le prime bozze di modifiche all’articolo 39 in materia di repressione penale puntavano a riequilibrare alcuni punti critici, introducendo, per esempio, dei limiti alla confisca. Poi, però, sabato sera è stato presentato un emendamento per estendere il campo di applicazione del decreto 231 a quattro nuovi reati tributari, “con un pesante corredo di misure interdittive”, spiega la direttrice di Confindustria, che chiude così: “Una norma con forte impatto sull’operatività delle imprese”.