“Che la Bce continui con la sua politica espansiva è un'ottima notizia per l’Italia e per tutta l’Europa”. Commenta così l’ex ministro Pier Carlo Padoan, in un’intervista a La Stampa, le mosse di Draghi per arginare la recessione, augurandosi che le misure della Bce unitamente a quelle della nuova Commissione con al vertice Paolo Gentiloni possano avere effetti concreti.
Secondo Padoan “l’Europa dovrebbe definire una strategia complessiva di crescita in cui ci sono strumenti monetari, strumenti fiscali e misure strutturali, e possibilmente anche progressi verso un bilancio dell’Unione Europea” in quanto la debolezza che sta emergendo in Europa può rivelarsi “preoccupante”. E sulle ipotesi di riforma del Patto di stabilità aggiunge che “può e deve essere riformato”, ma avverte che la riforma deve vedere la luce “in un contesto in cui l’Europa vada verso una politica fiscale unificata”.
Dal neocommissario Gentiloni, Padoan si aspetta “politiche oggettive e il più trasparenti possibile” per rendere migliore l’Europa e il ruolo dell'Italia in Europa. Anche se ora, sottolinea l’ex ministro, “l'Italia potrà beneficiare in modo molto più significativo della politica della Bce”: “C’è una grossa finestra di opportunità, che il governo deve sfruttare con una strategia di crescita di medio termine sostenibile”.
A questo scopo, aggiunge l’ex titolare del dicastero di via XX Settembre nei governi Renzi e Gentiloni, “si useranno strumenti nuovi, il QE continua, sia pure a ritmi leggermente ridotti, e ci sono operazioni sui tassi che mirano a ottenere il duplice obiettivo di continuare la politica espansiva ma anche di provare a proteggere i bilanci delle banche da tassi negativi o molto ridotti”. E “lo spazio fiscale, grazie ai minori pagamenti per interessi, può ulteriormente aumentare: non è detto che la caduta dello spread si fermi qui”, chiosa.
Poi Padoan inviata a essere cauti con l’ottimismo eccessivo, perché la flessibilità di bilancio “va meritata”, sottolinea, “se usata per misure strutturali di crescita o investimenti” in quanto non viene semplicemente concessa “a chi la chiede”. “Oltre un certo punto la Commissione Ue non può andare – puntualizza –, e se vogliamo far continuare a far scendere lo spread bisogna far vedere che la finanza pubblica è sotto controllo, altrimenti diventa un boomerang”.
Quindi avverte: “Tagli delle tasse in deficit di norma sono controproducenti. È meglio finanziarli con tagli di spesa. Si può agire sulle agevolazioni fiscali: è politicamente difficile, ma sicuramente il governo potrebbe fare una attenta revisione a questa fonte di mancati introiti per il Paese, e quindi di razionalizzazione della spesa”, conclude Padoan.