Magri e in forma non solo per una questione di salute, ma anche per migliorare l’economia italiana. E’ per questo che l’obesità sarà uno dei 12 indicatori della legge di Bilancio del 2019. Il governo li ha presentati alla Camera il 5 luglio 2017 e servono per valutare il benessere ‘oltre il Pil’.
A fare compagnia all’eccesso di peso ci sono
- Reddito medio pro capite;
- L’indice di diseguaglianza del reddito;
- Indice di povertà assoluta;
- Speranza di vita;
- Occupazione femminile;
- Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione;
- Indice di criminalità;
- Tasso di mancata partecipazione al lavoro;
- Emissioni di CO2;
- Abusivismo edilizio;
- Efficienza della giustizia civile.
Sono certamente una selezione molto ridotta rispetto ai 135 indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes) elaborato dall’Istat e Cnel, ma assumono grande importanza politica perché andranno a corredare la legge di bilancio, sulla base delle indicazioni della legge di riforma 4 agosto 2016, n. 163.
Cosa c’entra l’obesità con il bilancio dello Stato
L’eccesso di peso è stato inserito - si legge sul sito Vita - in seguito alle conclusioni cui è giunto un Comitato di esperti nominato dal governo e composto composto da esperti e dirigenti ministeriali tra cui il capo Dipartimento dell’Istat Roberto Monducci, Andrea Brandolini della Banca d’Italia e l’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Il lavoro è stato presentato alle Camere a luglio 2017 e nel documento presentato si legge che l’eccesso di peso è stato considerato un fattore da monitorare in quanto “indicatore utile ai fini della valutazione della sostenibilità degli attuali livelli di salute della popolazione e del loro possibile miglioramento, reattivo alle politiche pubbliche mirate ad influenzare lo stile di vita e idoneo a cogliere significativi elementi di disuguaglianza”.
L’impatto sull’economia italiana
Per l’Italia l’indicatore sull’obesità non creerà molti problemi alla legge di Bilancio. E' di questo parere anche la Coldiretti: “Non potrà che rivelarsi positivo: gli italiani infatti sono tra i più in forma dell’Unione Europea con il 10,7% di obesi rispetto alla media comunitaria di 15,9% (con punte del 21% per Lettonia ed Ungheria)”.
“I primati nazionali negli indicatori di benessere fisico - sottolinea la Coldiretti - sono confermati dalla classifica ‘Bloomberg Global Health Index’, basata su 163 Paesi e che ha collocato l’Italia al vertice per i cittadini più sani. Non è un caso che l’ultimo Bes elaborato dall’Istat inserisca l’Italia tra i paesi più longevi in Europa (83,2 anni), seconda solo alla Spagna, con un vantaggio di oltre due anni di speranza di vita rispetto alla media europea (80,9 anni)”.