AGI - I mercati avviano le prime contrattazioni dell'anno nel segno dell'attesa: delle prime mosse del presidente eletto Donald Trump, dei dati macro negli Usa che influenzeranno le scelte della Fed, delle prossime decisioni di politica monetaria della Bce e delle possibili evoluzioni dei conflitti in atto in Ucraina e Medio Oriente. Ieri i dati Usa sui Jolts e l'indice Ism servizi hanno aperto al timore di un possibile nuovo rialzo dell'inflazione.
Trump nella sua prima conferenza a Mar-a-lago da presidente eletto ha detto di non escludere l'uso della forza rivendicando Panama per il Canale e la Groenlandia per la sicurezza strategica. Il presidente panamense ha replicato che la sovranità "non è negoziabile". Il premier danese invece ha chiarito nuovamente che la Groenlandia non è in vendita. Si profila inoltre una 'guerra' di dazi con il Canada.
Wall Street si è lasciata alle spalle un 2024 record e ora gli investitori guardano al 2025 con la speranza di continuare con 'sentiment' positivo. Molto dipenderà appunto dalle prime mosse della nuova amministrazione Trump e dall'interpretazione dei dati macro che guideranno le prossime scelte di politica monetaria della Federal Reserve. La durata del trend rialzista, dunque, dipenderà da diverse forze che potrebbero contribuire a guidare i mercati nel 2025. C'è attesa per i verbali della Fed della riunione dello scorso 18 dicembre, il bollettino Bce e i dati Usa sul lavoro, questi ultimi determinanti in vista della riunione della Banca centrale americana del 29 gennaio.
In Germania prosegue la fase di stagnazione economica. I nuovi ordini nel settore manifatturiero, rileva Destatis, sono diminuiti del 5,4% a novembre 2024 mese su mese, dopo l'adeguamento stagionale e di calendario, e dell'1,7% anno su anno. Tuttavia, escludendo gli ordini su larga scala, i nuovi ordini sono stati superiori dello 0,2% rispetto al mese precedente. Il confronto trimestrale ha mostrato che i nuovi ordini totali nel periodo da settembre a novembre 2024 sono stati superiori dell'1,7% rispetto ai tre mesi precedenti e i nuovi ordini escludendo gli ordini su larga scala sono aumentati dello 0,5%. A ottobre 2024, i nuovi ordini sono diminuiti dell'1,5% rispetto a settembre 2024 e questa diminuzione è rimasta invariata dopo la revisione dei risultati provvisori.
Attesa in mattinata per l'indice sulla fiducia dei consumatori di dicembre della Francia e del dato sul saldo delle partite correnti e la bilancia commerciale di novembre.
Sul fronte delle materie prime il petrolio torna a salire sopra il 77 dollari al barile, nella prospettiva di una contrazione dell'offerta. Il prezzo del gas al Ttf invece si attesta sotto i 50 euro al megawattora dopo la fiammata di inizio anno legata all'interruzione del flusso dalla Russia verso l'Europa vista la fine del contratto di utilizzo degli impianti di transito in Ucraina.