AGI - Il potere d'acquisto delle famiglie, pur segnando uno sviluppo più contenuto rispetto ai periodi precedenti, risulta in crescita per il settimo trimestre consecutivo: a fronte di un aumento dello 0,2% del deflatore implicito dei consumi, è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,4%. Lo rileva l'Istat segnalando che la propensione al risparmio pari al 9,2% diminuisce congiunturalmente (-0,8%), ma in termini tendenziali prosegue il suo sentiero di crescita.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell'1,6%.
Nel terzo trimestre del 2024 l'incidenza del deficit delle Amministrazioni Pubbliche sul Pil migliora sensibilmente rispetto al corrispondete trimestre del 2023, portandosi a un livello del -2,3%. Nello stesso periodo del 2023, era al -6,3%.
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un'incidenza sul Pil dell'1,7% (-2,8% nel terzo trimestre del 2023).
Il saldo corrente delle AP è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul Pil dell'1,9% (1,6% nel terzo trimestre del 2023). L'Istat segnala inoltre che la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,4%, è diminuita di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 21,7%, è diminuito di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.