AGI - I mercati iniziano sottotono la nuova ottava, in attesa dei dati sull'inflazione Usa di mercoledì, della riunione della Bce di giovedì e mentre Donald Trump, in un'intervista con Meet the Press della Nbc News, ha dichiarato che non cercherà di rimuovere il presidente della Federal Reserve Jay Powell prima della scadenza del suo mandato nel maggio 2026, confermando che nei suoi primi giorni alla Casa Bianca procederà coi rialzi tariffari, le deportazioni di massa e i tagli fiscali.
Intanto si mantengono alte le tensioni in Francia e in Sud Corea e crescono quelle in Siria, complicando una situazione già tesa in Medio Oriente. Oggi in Asia l'indice azionario di Seul arretra del 2,7% e il won sudcoreano è sceso ai minimi da 2 anni, dopo il fallito tentativo del presidente Yoon di imporre la legge marziale nel Paese. Yoon è sopravvissuto al voto di impeachment nel fine settimana, ma non è chiaro per quanto tempo rimarrà in carica. Le Borse cinesi perdono colpi, con Shanghai e Hong Kong giù intorno al mezzo punto percentuale, dopo che in Cina sono rallentati i dati sull'inflazione al consumo, evidenziando la necessita' di adottare misure di stimolo più drastiche.
Questa settimana è in programma la Conferenza centrale sul lavoro economico di Pechino, in cui si prevede che i principali decisori politici cinesi tracceranno la rotta dell'economia del Paese nel 2025, anche se i mercati non sono certi se verranno annunciati nuovi aiuti. In Giappone lo yen è risalito tornando sotto quota 150 sul dollaro e la Borsa di Tokyo ha chiuso in leggero rialzo, dopo che il Pil nipponico nel terzo trimestre è stato rivisto al rialzo, mantenendo vive le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Boj.
Nel frattempo i prezzi del petrolio sono aumentati leggermente in Asia, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria. I future sul Brent viaggiano poco sopra 71,5 dollari e quelli sul Wti sopra 67 dollari al barile, mentre Assad si è rifugiato a Mosca con la sua famiglia, dopo che ribelli del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham hanno conquistato Damasco, rovesciando in pochi giorni un regime che ha dominato la Siria per 50 anni.
Sui mercati valutari il biglietto verde è stabile e l'euro scende sotto quota 1,06 dollari, in attesa della riunione della Bce di giovedì, cui seguiranno le dichiarazioni della presidente Christine Lagarde. A Francoforte l'esito finale della riunione non dovrebbe generare sorprese, con un taglio di 25 punti base interamente prezzato dal mercato, mentre la Lagarde potrebbe fornire indicazioni sulle prossime mosse dell'istituto, alla luce e delle nuove stime su crescita ed inflazione che dovrebbero essere riviste al ribasso. Intanto i future sull'EuroStoxx oggi sono deboli, dopo che la scorsa ottava il mercato europeo è salito più di quello americano, per lo scampato pericolo in Francia, dove la situazione, dopo la sfiducia al governo Barnier, sembrava sarebbe finita fuori controllo e invece in qualche modo una soluzione è stata trovata.
"E' caduto il governo - spiega Vincenzo Bova, strategist di Mps - ma non si andrà a nuove elezioni e si cercherà di fare la legge di bilancio per il 2025". Intanto anche i future a Wall Street sono deboli, in attesa dell'inflazione Usa di mercoledì, con il dato headline atteso in lieve rialzo dal 2,6% al 2,7% e quello core stabile al 3,3%. Sara' l'ultimo dato importante prima della riunione Fed del 18 dicembre il cui taglio da 25 punti base è molto probabile ma non è scontato pienamente. Dal lato banche centrali, oltre alla Bce, in settimana sono attese diverse altre riunioni, tra cui domani quella Reserve Bank australiana, che dovrebbe lasciare i tassi invariati, quella della banca centrale canadese che mercoledì, dovrebbe ridurli di 50 punti base, mentre quella brasiliana lo stesso giorno dovrebbe rialzarli di 75 punti base e la svizzera, giovedì, che dovrebbe tagliarli di 25 punti base.
"Penso che complessivamente dicembre resterà un mese positivo per i mercati - commenta Bova - anche se questa settimana c'è il rischio già mercoledì di una doccia fredda sull'inflazione Usa. Poi il giorno dopo c'è la riunione della Bce, e anche li' temo un effetto delusione. Gli investitori si aspettano un bel po' di tagli e giovedì la Bce li taglierà, tuttavia il mercato scommette che il tasso di interesse europeo scenda sotto al 2% già a primavera e non so se questo accadrà veramente. Lagarde giovedì segnalerà che la Bce è pronta a tagliare i tassi ma non penso che offrirà tanti indizi su dove vogliono arrivare. Insomma, il rischio questa settimana è che il mercato possa rimanere deluso sia dall'inflazione Usa, sia dalla Bce".