AGI - “Avevamo promesso agli operatori del settore che in tempi rapidi saremmo riusciti a riformare il sistema degli ippodromi e oggi manteniamo la promessa. Con la firma del decreto criteri per la classificazione degli ippodromi si avvia un percorso fondamentale per la modernizzazione e ottimizzazione del sistema ippico. Questo è il frutto di un lavoro, coadiuvato e diretto dall’Università di Napoli, che ha visto il coinvolgimento di un gruppo di lavoro costituito da esperti del settore e composto da dieci componenti, di cui cinque appartenenti all’amministrazione e cinque appartenenti alla categoria delle società di corse". È quanto dichiara il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra.
"Inoltre sono stati ammessi, come osservatori all'attività del gruppo di lavoro, ulteriori esperti di settore, in numero massimo di quattro per l’amministrazione e quattro per categoria dei portatori di interessi. A seguito di alcuni mesi di lavoro siamo giunti alla stesura di un modello che, finalmente, darà al sistema degli ippodromi una classificazione che sarà propedeutica alla stesura dei calendari per l’attribuzione delle giornate di corse al singolo impianto e successivamente alle sovvenzioni. - Continua La Pietra - La classificazione si baserà, in un primo momento, sull’analisi oggettiva delle caratteristiche tecniche, una "classificazione dinamica", composta da macro-criteri che tengono conto della struttura dell’impianto e che a loro volta si dividono in sotto-criteri, fra i quali al momento non figura anche la qualità dei servizi offerti, valutata a partire da gennaio 2025 da un’apposita commissione in maniera continuativa. In sostanza si parte con una prima classificazione puramente tecnica per poi perfezionarla con la fase qualitativa".
"Il modello non si basa su parametri minimi, ma tende ad alzare la qualità degli impianti, in quanto non sarà una classificazione statica, bensì ribadisco dinamica, volta ad alzare la qualità del sistema impiantistico nazionale. Chiarisco ulteriormente: la classificazione sarà aggiornata ogni anno e conseguentemente ogni impianto, se lo vorrà, potrà investire e correggere gli elementi con basso punteggio, per poi avere la possibilità di scalare posizioni. In sintesi questo è un modello che tende a valorizzare sempre più la qualità degli impianti, ma anche lo spirito imprenditoriale di ogni singola società di gestione. Una riforma storica, già tentata alcuni anni fa, ma che oggi grazie alla determinazione di questo governo si è concretizzata" conclude.