AGI - Continua la volata di Mps che a circa un'ora e mezza dall'avvio delle contrattazioni guadagna oltre il 13% (+13,20% a 6,240 euro per azione). Mps in apertura non ha fatto prezzo per poi decollare in Borsa, all'indomani della decisione del Mef di collocare sul mercato il 15% del capitale detenuto nell'istituto senese, per un controvalore complessivo di circa 1,1 miliardi. La quota ceduta dal Mef è stata acquisita da Banco Bpm (per il 5%), che adesso è in rialzo a Piazza Affari del 4,79%, da Anima (per il 3%), dal gruppo Caltagirone (per il 3,5%), e da Delfin della holding degli eredi Del Vecchio (per il restante 3,5%).
L'offerta del Mef è stata aumentata dall'iniziale 7% al 15% delle azioni a causa dell'elevata domanda ricevuta e "della presenza di un premio del 5% rispetto all'attuale prezzo di chiusura del mercato". A seguito di questa transazione, la partecipazione dello Stato in MPS si è ridotta dal 26,7% all'11,7% del capitale sociale della banca.
MPS, fondata nel 1472 e considerata la banca più antica del mondo, è controllata dallo Stato italiano dal 2017, quando ha approvato la sua ricapitalizzazione precauzionale, autorizzata da Bruxelles, per salvarla dal fallimento. Negli ultimi tempi ha messo in vendita parte della banca e dal novembre 2023 ha effettuato tre operazioni di collocamento di azioni sul mercato che hanno portato profitti per circa 2,7 miliardi di euro. La progressiva riduzione della partecipazione statale nella banca risponde all'impegno preso con Bruxelles di dismettere gran parte della partecipazione statale entro la fine del 2024.