AGI - "Qualora ci fosse lo spazio, è da valutare. Ad esempio, nel decreto legislativo sulle imposte dirette è contenuto il cosiddetto Bonus Befana, un’erogazione a gennaio di 100 euro per le famiglie. Non è del tutto da escludere che, questo bonus, possa essere rivisto e anticipato nel 2024, sostanzialmente implementando le tredicesime di questo anno. Vogliamo aiutare le famiglie, soprattutto in un momento particolare dell’anno". Lo dice il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in una intervista rilasciata a Il Messaggero.
Il tutto sarà da valutare alla luce di una manovra come, a quanto detto, non sarà lacrime e sangue ma che avrà un margine di manovra ristretto visto che il nuovo Patto strutturale di Bilancio prevede che ogni nuova spesa dovrà essere finanziata o con tagli o con nuove entrate. "Siamo consapevoli che la classe media ha un livello di tassazione troppo alto, perché chi guadagna fino a 50mila euro l’anno non può certo considerarsi “ricco”. Abbassare le tasse al ceto medio è necessario, ma lo si deve fare con risorse da individuare - ha proseguito il viceministro - ridurre le tasse è un passo nella giusta direzione, ma per avere un impatto reale e duraturo, bisogna anche lavorare su una riforma complessiva del sistema fiscale che garantisca maggiore equità e sostenga la crescita economica. È quello che stiamo facendo sin dal nostro insediamento. Abbiamo già approvato in maniera definitiva tredici decreti legislativi della riforma fiscale in poco meno di un anno. Facciamo sul serio e lo stiamo dimostrando. Non ricordo che negli ultimi 50 anni si sia fatto nulla di simile".
Che cos'è il Bonus Befana?
Il Bonus Epifania è un’indennità di 100 euro che sarà corrisposta, stando alle informazioni oggi pervenute, a gennaio. L'importo dovrebbe essere già al netto delle imposte.
Quali sono i requisiti per averlo
Secondo quanto emerso ad oggi il bonus spetta solo ai lavoratori dipendenti con tali requisiti:
- reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
- coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico nel caso in cui l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio;
- imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti. Non spetta quindi il bonus nei casi in cui le detrazioni previste già abbattono l’imposta dovuta
Si tratta, va ricordato, di requisiti in via di definizione e che potranno quindi subire variazioni se il governo riuscirà ad ampliare la platea dei beneficiari.