AGI - Cresce il Pil italiano, tra i servizi che rallentano, l'industria in minor calo, l'export va ancora male. È quanto emerge dalla Congiuntura flash del centro studi Confindustria. "Dopo il +0,2% registrato dal Pil italiano nel II trimestre 2024 (+0,3% nel I), con l'export che perde quota, - si legge nel report - le indicazioni per il III sono di minore crescita nei servizi e di un'attenuazione nel calo dell'industria. L'inflazione rallenta nell'Eurozona e finalmente
famiglie e imprese saranno aiutate dal taglio dei tassi, che stimola consumi e investimenti. Risale però il prezzo del gas in Europa".
La produzione è in recupero, la fiducia delle imprese scende ancora
L'industria è in minor calo. La produzione, dopo due mesi in recupero, è diminuita di -0,9% a luglio, determinando un acquisito negativo anche nel 3 (-0,4%, da -0,9% nel 2 ). Le prospettive sono meno deboli: RTT segnala a luglio un rimbalzo del fatturato industriale, in agosto l'HCOB PMI ha quasi recuperato la soglia di stabilità (49,4, da 47,4), ma la fiducia delle imprese ha perso ulteriore terreno.
L'export italiano è diminuito nel II trimestre (-1,8% i beni, -0,3% i servizi; in volume), pur su livelli ben sopra il pre-Covid (+7,1% i beni, +18,4% i servizi). Il calo è diffuso ai mercati UE (-2,1%) ed extra-UE (-0,8%); giù in particolare le vendite in Germania e nei principali paesi asiatici. I dati sugli ordini manifatturieri esteri (Istat e PMI) danno indicazioni negative anche per i mesi estivi: pesa la debolezza della domanda europea. Il commercio mondiale di beni, invece, è risalito, sostenuto dagli scambi cinesi; tuttavia, il Pmi sugli ordini manifatturieri globali è tornato in territorio recessivo in estate.
Prosegue la buona performance del mercato del lavoro italiano: ancora sull'occupazione (a luglio +56mila unita', +260mila su gennaio) e giù la disoccupazione (-107mila le persone in cerca di occupazione; al 6,5% il tasso, il più basso da marzo 2008). Tuttavia, da inizio 2024 gli inattivi hanno smesso di diminuire e le forze lavoro di espandersi, con il rischio che la crescita occupazionale possa essere limitata nel prossimo futuro dal lato dell'offerta di lavoro.
Bene gli investimenti e la spesa delle famiglie
La spesa delle famiglie nel II trimestre (+0,2%) ha proseguito la lenta dinamica positiva. Prospettive modeste: il reddito reale è sostenuto dalla frenata dei prezzi, dalla moderata crescita salariale e dall'aumento dell'occupazione, la propensione al risparmio è risalita a valori storici, il costo del credito è in calo, ma la fiducia delle famiglie è diminuita in agosto dopo tre aumenti.
Ancora positiva la dinamica degli investimenti. Nel II trimestre sono cresciuti di +0,3% (da +0,4% nel 1 ). Buona la dinamica di impianti e macchinari (+1,1%), trainati dai mezzi di trasporto (+1,7%). Quelli in costruzioni sono invece rimasti fermi: il calo delle abitazioni (-1,1%), per il venir meno del Superbonus, è stato compensato dall'incremento dei fabbricati non residenziali (+1,8%), sostenuti dal Pnrr.