AGI - La Lego è sempre più amica dell'ambiente oltre che dei bambini. Grazie ai profitti record registrati nel 2023 e confermati nel primo semestre del 2024, la casa produttrice di giocattoli danese può sostenere i costi del passaggio alla plastica riciclata in modo che l'impatto ambientale dei suoi prodotti sia ridotto notevolmente. Il 30% delle resine acquistate nel primo semestre, fa sapere il ceo della casa danese Niels Christiansen, proviene infatti da fonti che rispondono al "mass balance", ossia un mix di combustibili fossili e rinnovabili o materie prime riciclate. La nuova resina ecosostenibile utilizzata per i celebri mattoncini costa fino al 60% in più rispetto ai materiali tradizionali. Ma l'obiettivo, assicura Christiansen, è di realizzare tutti i suoi prodotti con materiali rinnovabili e riciclati entro il 2032. E alla luce degli ultimi risultati finanziari registrati nel primo semestre dell'anno, Christiansen dichiara di sentirsi "più a suo agio" rispetto a questo obiettivo.
Nella prima metà dell'anno il produttore di giocattoli numero uno al mondo ha registrato un aumento del 16% dell'utile netto, raggiungendo i 6 miliardi di corone (800 milioni di euro) e guadagnando quote in un mercato che è comunque in frenata. Le vendite del semestre sono aumentate del 13% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 31 miliardi di corone (4,15 miliardi di euro), quasi raddoppiando le vendite negli ultimi quattro anni. I nuovi materiali, spiega Christiansen, "costano dal 40% al 50%, fino al 60% in più". Ma sono costi che "non vengono trasferiti al consumatore", precisa il ceo. "Escono dal nostro utile operativo". Non solo. L'ambizioso obiettivo della Lego è di "contribuire ad accelerare la transizione dell'intero settore verso materiali più sostenibili e di qualità".