AGI - I timori sul rallentamento dell'economia americana fanno deragliare i mercati, con le Borse asiatiche ed Europee che hanno vissuto un 'venerdì nero' con i listini in picchiata, e Wall Street che si avvia a un'altra chiusura in rosso. Sulla Borsa di New York pesano anche le deludenti trimestrali delle Big del tech, con Amazon che perde intorno al 10%, e altre megacap in difficoltà a causaa dei primi dubbi degli investitori sull'intelligenza artificiale.
I dati diffusi ieri segnalano una "forte contrazione dell'attività industriale", e un aumento delle richieste di sussidio di disoccupazione.
A preoccupare gli investitori anche i dati di oggi sulla disoccupazione negli Stati Uniti, che è salita al 4,3%, contro le previsioni che la davano stabile al 4,1%. Quanto all'occupazione, l'economia statunitense ha aggiunto 114.000 posti di lavoro a luglio, al di sotto dei 179.000 rivisti al ribasso di giugno e dei 175.000 attesi.
L'evidenza di un mercato del lavoro in frenata si è aggiunta alle preoccupazioni che la Fed non riuscirà a raggiungere un atterraggio morbido, dato che i dati Ism hanno mostrato una forte contrazione del settore manifatturiero, mentre i deludenti utili da parte dei colossi tech hanno limitato la portata della loro resistenza ai tassi elevati. E c'è chi pensa già che la Federal Reserve sia in ritardo sulla politica monetaria, visto che solo pochi giorni fa ha lasciato inalterato il costo del denaro. Di conseguenza, i mercati si aspettano ora che la Fed possa effettuare un taglio dei tassi di 50 pb a settembre.
Anche in Asia le Borse sono andate fuori giri, con Tokyo che ha lasciato sul terreno il 5,7% sulla scia dei cattivi risultati a Wall Street di ieri e dopo che la BoJ ha aumentato i tassi di interesse a livelli mai visti negli ultimi 15 anni e ha svelato un piano dettagliato per rallentare i suoi massicci acquisti di obbligazioni. Anche Hong Kong ha chiuso con perdite oltre il 2% e Seul ha ceduto il 3,7%. Inoltre, l'acuirsi delle tensioni in Medio oriente alimenta l'incertezza.