AGI - La reazione dei mercati al fatto che Biden ha gettato la spugna comincia a farsi sentire anche se gli analisti prevedono una fase di incertezza per i mercati dopo che si dava per scontata la vittoria di Trump alle prossime presidenziali. Ai primi scambi il dollaro si è leggermente indebolito nei confronti del dollaro e in misura maggiore nei confronti dello yen, dato che si prevede che la Fed sia prossima a tagliare i tassi mentre la BoJ inasprirà presto la sua politica monetaria.
Il Federal Reserve Open Market Committee si riunirà il 30 luglio, un giorno prima della Banca del Giappone. Anche i rendimenti del Tesoro statunitense sono scesi e i titoli azionari asiatici hanno viaggiato in rosso, mentre gli investitori hanno reagito alla decisione di Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alle presidenziali, liquidando alcune posizioni "Trump trade" costruite nelle ultime settimane.
In particolare i Treasury statunitensi hanno guadagnato, facendo scendere il rendimento del decennale di 0,03 punti percentuali al 4,21%, riflettendo quelle che secondo gli operatori sono nuove incognite in vista del voto presidenziale di novembre. Ed in effetti, i primi commenti degli analisti riguardo alle previsioni delle prossime settimane dopo l'uscita di scena di Biden chiamano in causa una sensazione di incertezza.
Non appare sorpreso dalla decisione del Presidente di gettare la spugna, Michael Brown, senior research strategist del broker australiano Pepperstone, il quale ha dichiarato alla CNBC che il ritiro di Biden era ampiamente previsto, data la crescente pressione dei Democratici e la "disastrosa performance nel dibattito". A questo punto, l'analista si attende un'estrema volatilità dei mercati, prevedendo inoltre che il dollaro statunitense si ammorbidirà con l'esaurirsi del "Trump trade" e aggiungendo di ritenere che la prospettiva di una vittoria democratica sia marginalmente aumentata. Nel breve termine, a suo giudizio, le azioni scenderanno ma osserva che eventuali cali dovrebbero essere visti come un'opportunità di acquisto a medio termine, dato che si prevede che la Federal Reserve taglierà ancora i tassi e che la crescita economica e degli utili rimarrà resistente.
Non ha dubbi David Roche, presidente di Quantum Strategy, secondo cui Harris sarà probabilmente il candidato del Partito Democratico, anche perché "cambiare Harris a questo punto sarebbe un caos ancora maggiore e solleverebbe molti problemi sui finanziamenti esistenti per il ticket Biden Harris". Roche è del parere che la candidatura di Harris aumenti le possibilità di vittoria di Trump, ma riduca allo stesso tempo le probabilità che i repubblicani vincano entrambe le camere del Congresso.
Al contrario, Charles Myers, fondatore e amministratore delegato della società di consulenza Signum Global Policy, parlando a "Squawk Box Asia" della CNBC, si è detto convinto che Harris sia la prima candidata alla nomination democratica a rendere la gara "completamente nuova". Considerando l'entusiasmo (sia perchè donna, sia perchè nera) "penso che sia un po' troppo presto per i mercati per dichiarare la vittoria di Trump, e credo che lei gli darà filo da torcere", ha detto Myers.
Come Brown di Pepperstone, Myers sostiene che il "Trump trade" è a rischio, almeno nel breve termine. Quando la Convention nazionale democratica inizierà il 19 agosto, Myers ha detto che Harris avrà scelto un compagno di corsa, prevedendo che "vincerà la nomination con un'enorme quantità di slancio", permettendo al vicepresidente di tirare avanti a Trump nei sondaggi.
"Nelle prossime due settimane, credo che per i mercati ci sarà più rumore che segnale per quanto riguarda la situazione politica", ha dichiarato Ray Attrill, co-responsabile globale della strategia di cambio presso la National Australia Bank di Sydney. "Questo significa che l'economia dominerà? Non lo so. Penso che tutto cio' probabilmente favorisca un po' più di indecisione nei mercati rispetto a quanto accaduto nell'ultimo mese o giù di li'".
In una nota ai clienti, Stuart Kaiser, responsabile della strategia di trading azionario USA di Citigroup, ha affermato che la decisione di Biden di farsi da parte sarebbe un "vento contrario per le operazioni su Trump" e "aggiungerebbe un premio all'incertezza". Dal canto suo Stuart Kaiser, responsabile della strategia di trading azionario negli Stati Uniti presso Citigroup, ha affermato che la decisione di Biden di farsi da parte sarebbe un "vento contrario per le negoziazioni di Trump" e "aggiungerebbe un premio di incertezza alle date della [Convention Nazionale Democratica] in agosto e sposterebbe le probabilità più vicino alla nostra ipotesi di base 50/50" per l'esito delle elezioni.
"Il quadro generale è che gli investitori probabilmente vedono ancora Trump in vantaggio, quindi in termini di mercato non si tratta di un grande cambiamento nella narrazione. I mercati asiatici prenderanno sicuramente una buona parte della direzione da questo 'mercato madrè negli Stati Uniti", ha osservato Takeo Kamai, responsabile dei servizi di esecuzione presso CLSA Securities a Tokyo.